Governo
Gentiloni premier, non cambia la maggioranza di governo
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato al ministro degli esteri uscente Paolo Gentiloni l’incarico di formare un nuovo governo. Gentiloni, che è stato ricevuto al Quirinale alle 12.30, ha accettato con riserva. «Ringrazio il presidente della Repubblica per l’incarico conferito, lo considero un alto onore e cercherò di svolgere il compito con dignità e responsabilità», ha detto nel suo primo discorso il premier incaricato. La candidatura di Gentiloni è stata fortemente voluta dal premier uscente e segretario del Pd Matteo Renzi, indisponibile al reincarico, ma non è stata formulata ufficialmente nel corso delle consultazioni con il presidente Mattarella.
Alla luce delle dichiarazioni rese dalle forze politiche, il nuovo esecutivo dovrebbe avere il sostegno della maggioranza che ha sostenuto il governo Renzi. «Il quadro ampio e articolato delle consultazioni svolte dal presidente della Repubblica sarà la base del lavoro per definire composizione e programma del nuovo governo», si è limitato a dire Gentiloni, rilevando «l’indisponibilità delle maggiori forze di opposizioni a condividere un governo di responsabilità». Quindi «non per scelta, ma per senso di responsabilità ci muoveremo nel quadro del governo e della maggioranza uscente». Nell’intervento-monologo alla direzione del Pd, dove aveva parlato prima di andare al Quirinale a rassegnare le dimissioni, Renzi aveva chiesto un «governo di tutti o al voto subito dopo la decisione della Consulta» sull’Italicum.
Gentiloni intende «accompagnare e se possibile facilitare il percorso delle forze parlamentari per definire le nuove regole elettorali» e si è detto «consapevole dell’urgenza di dare all’Italia un governo nella pienezza dei poteri, per rassicurare i cittadini e affrontare con massimo impegno e determinazione le priorità internazionali, economiche, sociali, a iniziare dalla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto».
Proprio ieri sera, Mattarella aveva comunicato la conclusione delle consultazioni con le forze politiche , annunciando che avrebbe preso «le iniziative necessarie già nelle prossime ore». L’obbiettivo è un esecutivo «nella pienezza delle sue funzioni», perché incombono «scadenze interne e internazionali». Lo stesso Matterella ha indicato l’urgenza di un intervento legislativo per «armonizzare le due leggi elettorali di Camera e Senato», quale condizione per poi procedere alle elezioni, e la necessità di varare un sostegno «a chi è stato colpito dal terremoto». Il nuovo governo dovrà peraltro affrontare da subito subito il dossier Banca Mps, su cui incombe l’eventualità di un intervento pubblico nel caso in cui la ricapitalizzazione di mercato non andasse in porto.
Gentiloni è nato a Roma nel 1954 ed è attualmente ministro degli Affari esteri del governo uscente. È stato deputato dal 2001 e poi ministro delle Comunicazioni nel secondo Governo Prodi (2008-2008). Da giovane ha fatto parte del Movimento Studentesco di Mario Capanna, e successivamente del Movimento lavoratori per il Socialismo e quindi del PdUP (Partito di unità proletaria per il comunismo). Entrato nel movimento ambientalista, si è poi legato a Francesco Rutelli, di cui nel 1993 è stato portavoce, dopo l’elezione a sindaco di Roma di Rutelli.
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Nella foto, Paolo Gentiloni al centro fra il segretario Usa John Kerry
e la responsabile esteri della Ue Federica Mogherini
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