Governo
Prescrizione: per La Stampa c’è l’accordo, per il Corriere no
ROMA – I “giornaloni” si dividono sul Consiglio dei Ministri che si è tenuto ieri sera a Palazzo Chigi. “Dopo una pausa di 90 giorni – scrive stamane a pagina 9 il Corriere della Sera – il Consiglio dei Ministri si è tornato ad occuparsi a tarda sera di prescrizione e intercettazioni e di processo”. Stando alla versione del giornale di via Solferino, nonostante la buona volontà del governo a riprendere in mano il dossier “giustizia” qualcosa non avrebbe funzionato. In particolare alla richiesta del Guardasigilli Andrea Orlando di andare avanti senza indugi sulla riforma della prescrizione – di cui si è parlato tanto dopo le assoluzioni per prescrizioni nel processo Eternit – “si è opposta – si legge ancora sul Corriere – la controspinta netta del ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha chiesto di procedere di pari passo con le intercettazione con la nuova udienza preliminare e con il sistema di impugnazioni più snelle”. Un modo come un altro per far saltare l’intesa e rimandare il dossier “sull’allungamento prescrizione” a data da destinarsi. Di parere contrario il quotidiano di Torino, La Stampa. A pagina 5, infatti, campeggia un titolone che non lascia alcun dubbio: “Via libera del governo: la prescrizione sarà allungata”. E il sommario ad avvalorare la tesi: “Orlando trova la mediazione dopo le resistenza di Ncd”. A questo punto la domanda del povero lettore di quotidiano è la seguente: a chi credere? In ogni caso, sulla via dell’ormai antico progetto di John Elkann di fondere le due testate, sarà bene procedere a un’armonizzazione dei contenuti, a meno di non provare a sperimentare una nuova formula di giornalismo, che giustapponga la versione A e la versione B per ogni notizia rilevante.
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