Governo

Com’è facile infierire oggi su Rocco Casalino del Grande Fratello

5 Febbraio 2021

Chi scrive ironizza da anni su Rocco Casalino, portavoce dell’ormai ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Prenderlo in giro è stato sempre abbastanza facile, un po’ per i suoi trascorsi televisivi, un po’ per qualche stravaganza che ha accompagnato il suo lavoro nel Palazzo, ultima la scelta di far congedare un premier allestendo una conferenza stampa improvvisata di fronte al civico 370 di Piazza Colonna, su un tavolino di cristallo.

Persino la sua melodrammatica biografia, stampata sulla quarta di copertina di un volumetto appena uscito, regala momenti di involontaria comicità, come un meraviglioso passaggio dove si lascia intendere candidamente che una laurea in ingegneria può essere meno utile di un provino al Grande Fratello, specialmente se si vive al sud. Favoloso.

Noi giornalisti, si sa, quando ci occupiamo di politica dovremmo essere i cosiddetti cani da guardia del potere. Del potere dovremmo mostrare pregi e difetti, talvolta anche ricorrendo all’ironia: in fondo ridere di un potente è il modo migliore di esorcizzarlo, di buttarlo giù da quel piedistallo virtuale che spesso lo allontana fatalmente da quel popolo che dovrebbe rappresentare. E chi scrive, a Rocco del Grande Fratello non ha mai risparmiato nulla, neanche un retroscena “rubato” in un ristorante giapponese origliando da un tavolo vicino.

Fatta la doverosa premessa, non nascondo un certo disagio nel leggere gli scritti velenosi di alcuni blasonati colleghi ormai fuori tempo massimo: articoli sugli scatoloni che avrei preferito veder pubblicati un paio di mesi fa, quando i messaggini whatsapp del portavoce del Presidente del Consiglio erano tanto “preziosi” per scrivere quel gossip politico che tanto piace a noi commentatori. Irridere una persona perché perde il lavoro (sia pure un lavoro ben pagato), quando fino al giorno prima da quella persona si elemosinava un “virgolettato esclusivo”, non è molto serio. E non è neanche edificante che a farlo siano alcuni rappresentanti iper-tutelati di una categoria di lavoratori che in questi anni di scatoloni ne ha visti e ne vede tanti, decisamente troppi.

Tra l’altro, in molti casi, a scrivere battute sulla partecipazione di Casalino alla prima edizione del noto reality – battute che noialtri scrivevamo già tre anni fa – sono più o meno dichiarati supporter di un ex concorrente della Ruota della Fortuna, una figura “rinascimentale” che dal dicembre 2016, dopo aver lasciato la politica, gira il mondo nella veste di conferenziere. Insomma, per essere i cani da guardia del potere bisogna avere il fisico del pastore tedesco; si deve difendere il territorio sempre, senza distrazioni, altrimenti si diventa poco credibili e fastidiosi, come certi cagnolini da passeggio.

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