Governo

Chi non si vaccina è un disertore

9 Novembre 2021

Il 12 dicembre a Milano si ricorderà la strage di piazza Fontana, con i suoi 17 morti di 52 anni fa. Ogni 2 agosto a Bologna si ricordano le 85 vittime della bomba scoppiata alla stazione nel lontano 1980.

In questo momento l’Italia, facendo i debiti scongiuri, è uno dei Paesi europei meno toccati dalla prevedibile recrudescenza autunnale dell’epidemia di coronavirus, che ha già fatto almeno 132.432 (centotrentaduemilaquattrocentotrentadue) morti nel nostro Paese, lo stesso ordine di grandezza dei soldati caduti della Prima e nella Seconda Guerra Mondiale e ben oltre quello di due attentati che dopo decenni non vogliamo dimenticare. Anche il debito pubblico ha ricevuto un impatto paragonabile a quello di una guerra, dunque non mi sembra affatto improprio parlare della lotta al coronavirus come di una guerra che dobbiamo combattere.

Solo gli allocchi e quelli che sono in profonda malafede possono rifiutare di ammettere che i 30-50 morti quotidianamente causati dal virus, come se ci fosse ogni giorno un odioso attentato, sono però diversi dai 4-500 di un Paese come la Romania, che ha un terzo della popolazione italiana, perché la grande maggioranza degli Italiani ha accettato di correre un modesto rischio e di sopportare qualche fastidio, facendosi vaccinare per proteggere se stessi, i conviventi e il resto della popolazione con cui viene in contatto.

Più vaccini, insieme al mantenimento di minime regole di distanziamento, significano ogni giorno decine, centinaia di morti in meno, minore diffusione del virus, possibilità di evitare oggi le misure drastiche imposte nel 2020 e nella prima metà del 2021.

Il vaccino non impedisce in modo completo al virus la sua nefasta opera, ma ovunque si osserva una correlazione nettissima fra tassi di vaccinazione (e il mantenimento di qualche regola prudente) e diffusione del Covid-19.

Chi rifiuta di vaccinarsi è uno scroccone che gode dell’impegno altrui, sopravvive nell’epidemia perché questa è meno diffusa proprio perché gli altri si sono fatti carico della prevenzione. Non stiamo parlando di qualcosa che in confronto risulta “banale” come l’evasione fiscale, ma della scelta di un comportamento che provoca ogni giorno malattia e morte non solo per chi non si vaccina, ma anche per altri incolpevoli. Non vaccinarsi è come guidare scientemente un’automobile con i freni guasti. Ci si può far male, ma soprattutto si può danneggiare gli altri fino a ucciderli.

Purtroppo negli ultimi decenni si sono tollerate l’evasione dell’obbligo dei vaccini per le “normali” malattie infettive e la propaganda degli ignoranti no vax. Ora media e politica hanno riconosciuto immeritata dignità alle loro tesi, senza mai attribuire loro i costi in vite umane e sanitari di quelle  assurde chiacchiere. Va riconosciuto che il Governo italiano, dopo il la dato da Macron in Francia, ha stretto sempre più il cerchio del green pass, ma ora si impongono, prima che la pandemia degeneri nuovamente in Italia, misure coercitive più forti.

Chi non si vaccina è un disertore che non merita altro che riprovazione e costrizioni. La possibilità di ottenere il lasciapassare tramite test veloci, che non sanno indicare lo stato di infezione se non quando è passato abbastanza tempo e molte altre persone possono essere già state contagiate, va eliminata.

Se non si vuole, per ragioni puramente politiche, mettere un obbligo di vaccinazione tout court, è necessario che chi non si vuole vaccinare venga posto di fronte alle conseguenze del non voler fare tutto ciò che è ragionevolmente possibile fare e che la maggioranza dei connazionali ha fatto. In guerra i disertori vengono fucilati, chi non si vaccina deve perdere il diritto di girare a piede libero, infettando gli altri. L’esempio della città di Vienna, davanti alla marea montante di casi nell’Est Europa che ha alle porte, va seguito e presto, prima che anche in Italia sia troppo tardi e arrivi l’ennesima ondata che richiuderebbe in casa anche chi ha fatto il proprio dovere civico.

Chi non è vaccinato deve perdere il diritto a socializzare e va escluso da qualunque luogo dove il green pass è obbligatorio. Mi sembra anche inammissibile che possa liberamente circolare sui mezzi pubblici che sono tornati all’usuale sovraffollamento. Abbandonando il pietismo evangelico, che dalle nostre parti prospera, mi sembra corretto seguire anche Singapore, che ha deciso di non curare più gratuitamente i non vaccinati che si ammalano di Covid.

Davanti a oltre centotrentamila morti e al triste spettacolo di gran parte del continente europeo, dove il lassismo ha consentito una nuova fiammata all’incendio del Covid, è ora di riconoscere la gravità della situazione e agire di conseguenza.

À la guerre comme à la guerre

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