Governo
Caro Renzi, difenderai ancora l’Italicum che “favorisce” i 5 Stelle?
Sarà anche che le elezioni comunali non hanno un valore nazionale, come ha cercato di convincerci (e di convincersi) Matteo Renzi. Ma, usando un po’ di fantasia e prendendo per buono questo discorso, non si può negare un dato, emerso dal voto del giugno 2016. E che ha confermato un aspetto che era già emerso in passato: al ballottaggio il Movimento 5 Stelle è praticamente imbattibile. Sia quando parte da una situazione di vantaggio, come a Roma, che quando è chiamato a compiere una rimonta, come è accaduto a Torino.
Questo aspetto mette sul tavolo del presidente del Consiglio un serio problema in prospettiva futuro: il suo caro Italicum, la legge elettorale che lui stesso ha voluto a tutti i costi, tra i tanti ipotizzati è l’unico meccanismo che può consegnare il governo al M5S, visto che il Movimento fondato da Beppe Grillo non accetta alcun discorsi di alleanza. Qualcuno aveva già avvisato il premier, ma in quella fase volava con il petto gonfio di orgoglio ricordando il 40% superato alle Europee. Ma la situazione si è evoluta, prendendo un’altra direzione. E l’Italicum, che si era cucito addosso, sta per trasformarsi in un boomerang.
Il secondo turno, su scala nazionale, potrebbe infatti avere conseguenze pesantissime per Renzi. La sua immagine, anche per lo stile che predilige, è molto divisiva: nel confronto diretto con i 5 Stelle gli animi sarebbe ancora più esasperati. E, se a Torino è andata male a un leader moderato come Piero Fassino, non è fantascienza immaginare l’unione di tutte le forze anti-renziane alle Politiche. Compresa la sinistra radicale. Così per il premier, che sarò impegnato nella campagna elettorale per il referendum sulle riforme, si pone una questione molto seria: come potrà difendere l’Italicum, che favorirebbe il successo degli avversari a 5 Stelle? E d’altra parte: come può pensare a delle modifiche senza essere accusate di un’operazione scorretta? Tra tutti i problemi che dovrà affrontare Renzi, insomma c’è anche questo (sebbene possa sembrare qualcosa di più politichese)
Chissà, forse lo scenario dell’avanzata a 5 Stelle non era stato considerato da Palazzo Chigi mentre si pensava all’Italicum. Certo è noto che Renzi ha sempre immaginato un centrodestra più competitivo, in grado di restare davanti ai 5 Stelle in termini di consenso. Eppure la storia è iniziata a Parma, prima città capoluogo conquistata dai pentastellati. Poi si è ripetuta a Livorno, tanto che si parla di effetto-Parma o effetto-Livorno. In verità sembra sarebbe il caso di parlare di effetto-5 Stelle. E solo il leader dem non lo ha compreso…
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