Governo

Capolavoro di Boccia. Gli assistenti civici in piazza con metro e bindella

25 Maggio 2020

Per l’attività di tracciamento dei contatti delle persone positive al coronavirus, che secondo gli esperti è tra le più importanti per tenere sotto controllo l’epidemia, possiamo aspettare. Nel mentre però il Governo non ci farà mancare gli “assistenti civici”. Ora è bene tener presente che la geniale idea è venuta al Ministro Francesco Boccia, sempre quello che pretendeva verità inconfutabili dalla scienza, e sempre quello, per tutti coloro che se lo fossero dimenticati, che è riuscito a perdere le elezioni primarie del centrosinistra in Puglia per bene due volte consecutive, nel 2005 e nel 2010, contro Niki Vendola. Così, tanto per tracciare il profilo del nostro senza andare a scomodare Nunzia De Girolamo.

Ebbene, questi “assistenti civici” saranno dei volontari che verranno reclutati tra pensionati, inoccupati, lavoratori in cassa integrazione o persone che ricevono il reddito di cittadinanza o altre forme di sostegno al reddito.

Gireranno nelle piazze, nelle strade e nei parchi, si presume a piedi seppur io suggerirei i cavalli che danno una certa imponenza, per ricordare alle persone l’uso delle mascherine e il mantenimento delle distanze di sicurezza e il divieto di assembramenti. Saranno riconoscibili perché indosseranno una casacca blu con la scritta “assistente civico”. Non avranno alcun compito di polizia: non potranno fare multe o richiami, dovranno limitarsi a ricordare le regole a chi non le rispetta.

Si presume che verranno formati e considerata la loro accezione “civica” dotati di un sapere minimo condiviso sulle norme legislative, e aggiungerei io su almeno i primi tre articoli della Costituzione così da poter dibattere in caso di controversie dialettiche.  Dovranno, recita il comunicato di domenica, lavorare con “gentilezza”.

Ora, con tutta la buona volontà e la disponibilità a comprendere il terrore per gli assembramenti, ci vuole davvero uno sforzo notevole per immaginarsi questi “assistenti” all’opera. Saranno dotati di un metro da sarta, o da una bindella da muratore? Saranno muniti di macchina fotografica per immortalare gli erranti per poi pubblicarli sui social con l’hashtag “seipococivico”? Giungeranno nelle strade affollate e come Mosè apriranno le acque al grido gentile “sgomberare, sgomberare”? Li vedremo arrivare in coppia nei parchi accolti dagli applausi degli astanti che neppure “gli ausiliari del traffico”…? Come potranno riconoscere due coniugi, due fidanzati, due amanti che su una panchina non manterranno le distanze? Quante discussioni si apriranno ancora una volta sul concetto di congiunti? Come potranno palesare la loro autorevolezza, che è sempre l’unico “strumento” per farsi ascoltare? Per aiutarli nel compito non sarebbe il caso di dotarli di qualche strumento in grado di allertare e mettere sul “chi va là” le masse? Che so io, tamburi, fischietti, e campanelli, in modo tale che gli avventori, possano vivere almeno un fremito al loro arrivo. Sentiremo per la strada, al posto del famoso “la pula, la pula” seguito da una fuga di massa, la un più rassicurante e gentile: “l’assistant, l’assistant”.

L’esercito dei sessantamila, non può certo ricordarci le ronde o le milizie come qualcuno ha iniziato a farfugliare, quanto un tentativo davvero tragicomico di affrontare un problema serio.

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