Governo
Belli i “pensierini” di Colao, come i miei nei giorni del lockdown
Confesso: mi è capitato nei tre mesi di lockdown di addormentarmi la sera con i “bei pensierini”. Era rassicurante, in qualche modo conciliante. Mi dicevo, dopo il giro largo dei virologi in Tv, che nell’ordine avrei smesso di fumare, che mi sarei dedicato ad un po’ di attività fisica, che avrei controllato le finanze con più oculatezza e che sarebbe stato necessario fare qualche lavoro di ristrutturazione in casa. I buoni propositi mi accompagnavano durante la serata offrendomi immagini oniriche di buona fattura. Alla mattina però, rimembrando l’elenco mi rendevo conto che se avessi davvero voluto portare a compimento le belle idee, mi sarebbero serviti dei tecnici. Forse un medico per le sigarette, un personal trainer per la corsa, un economista o almeno un commercialista per le finanze, ed almeno un geometra se non un architetto per le sistemazioni all’abitazione. Ecco a cosa servono i tecnici: a dare consistenza alle idee della sera. Concetto ribaltato con il Piano di Colao, il quale come il sottoscritto ha steso un programma dei buoni propositi che per essere realizzato avrebbe avuto bisogno di tecnici, dimenticando ahimè che il tecnico era lui stesso.
Così’ fa un po’ ridere la viceministra all’Istruzione e vicepresidente dem Ascani (Pd) quando dice che i tecnici sono utili, ma che deve scegliere la politica, perché il compito della politica, ossia del Parlamento e quindi del Consiglio dei Ministri, sarebbe stato esattamente quello di redigere un piano degli obbiettivi, i quali, proprio come i miei “buoni propositi” della sera, avrebbero avuto bisogno di una squadra di tecnici per studiarne la realizzazione. Il piano “Iniziative per il rilancio Italia 2020-2022” invece non è altro che un programma elettorale, di quelli che si presentano nei paesi di provincia, dove l’elenco delle “belle azioni” è sempre condivisibile, seppur sia pressoché assente il famoso “come fare”. Non ci voleva un genio della lampada per dire che lo snellimento della burocrazia è un dei punti cardine per il rilancio dell’economia, solo che l’affermazione si ripete da decenni e questa volta sarebbe davvero stato utile convocare attorno ad un tavolo i maggiorenti del sistema burocratico per ragionare davvero su come realizzare il “buon proposito”.
E poi siamo sinceri, io sono certo che se avessi voluto attuare il mio programma del lockdown avrei dovuto sciogliere alcune contraddizioni, del tipo che non mi sarebbe stato possibile mantenere il numero di sigarette odierne e pretendere contemporaneamente di correre una decina di chilometri al giorno. Per raggiungere un obbiettivo avrei dovuto obbligatoriamente impegnarmi a portare a casa anche l’altro risultato. Nella stessa maniera non si capisce come il buon Vittorio Colao abbia dedicato un capitolo intero ad Istruzione e Ricerca non ponendo come condizione sine qua non per la sua realizzazione, la “decapitazione”, ovviamente simbolica, dell’attuale Ministro dell’Istruzione perché, se è vero come è vero che le sigarette sono tossiche per il “fiato”, l’Azzolina è da considerarsi incompatibile con ogni “buon pensierino” scolastico della sera.
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