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Arrabbiata day – Made in Fratelli d’Italy

28 Giugno 2024

È strana, la Giorgia. Cioè, non è per niente strana, ma le piace giocare perennemente alla vittima. Anche davanti all’evidenza. È il suo modo di essere, cercando commiserazione e consensi, soprattutto in momenti dove, anche in Europa, non si vede così considerata come lei riterrebbe di meritare. Ah, il merito!

S’indigna, Giorgia, per l’inchiesta di Fanpage, dove dei giornalisti camuffati e infiltrati hanno svelato i riti razzisti, filonazisti e antisemiti dei giovani virgulti della Gioventù Nazionale, costola giovanile dei Fratelli più grandicelli. Li coordina Donzelli, organizzatore di Fratelli d’Italia e di tutte le parentele, sorelle, nonni, zii, cugini, cugine, nipotini e nipotine, cognati d’Italia, che è indignato anche lui. Forse gli sono sfuggite alcune cosette dal controllo. Meglio affidargli cose più semplici come le feste in maschera e il catering.

Ma l’indignazione di Giorgia superstar non è per i giovani che inneggiano a duci e führer e cantano cori antiebrei, irretiti da mitologie patriottiche deviate, quella è secondaria. Certo, come presidente del Consiglio dei Ministri è costretta dalla sua funzione a condannare quelle posizioni infantili ma io sono sicuro che in cuor suo vorrebbe unirsi a loro. A maggior ragione dopo che glielo hanno fatto pure notare in Europa che non è proprio il caso di ospitare gentaglia così nelle proprie fila, che cosa insegnate ai giovani?

E pure un’ebrea, senatrice, che milita, incredibile, nel partito dei Fratelli d’Italia, Ester Mieli, dopo l’inchiesta di Fanpage, che porta alla luce questo sottobosco di orrori razzisti e nazisti, peraltro ostentati da giovani che del fascismo e del nazismo non ne sanno nulla, ignoranti come le fate, ci deve avere ripensato. La stessa Mieli, il 27 gennaio scorso, Giorno della Memoria, aveva dichiarato che nel suo partito, a cui rivendica di appartenere con orgoglio, non c’erano nostalgie antisemite, razziste, fasciste. Poveretta, che amara delusione, cieca ad occhi aperti. Questi non cambieranno mai, Ester, da’ retta. Questi hanno pure paura a dichiararsi antifascisti, perché significherebbe rinnegare le proprie origini, dicono che Mussolini era uno statista e ha fatto anche cose buone, più vicini a Vannacci che al nuovo abito di Giorgia. Ma dove ti sei infilata? Te ne sei resa conto meglio, adesso che ti sei accorta che proprio i giovani ti farebbero la pelle? Ti basta dire e credere che queste cose all’interno del tuo partito non le conosci e non ne fanno parte? Adesso sai che di nascosto lo pensano, perché pubblicamente non possono.

E, non potendosela prendere con nessuno se non con sé stessa, Giorgissima si mostra sempre arrabbiata e preferisce prendersela coi giornalisti, come sempre, dicendo che questo non è giornalismo, questa è roba da investigatori di regime, che non ci si può infiltrare e portare alla luce momenti privati, e tutto il suo repertorio di povere vittime che sarebbero, paradossalmente, i neofascisti e non quelli da loro discriminati.

Giorgia cara, cara, cara. Rassegnati, siete sempre un covo di nostalgici, primo tra tutti il presidente del Senato che tiene orgogliosamente il busto di Mussolini in casa e che mai ha dichiarato di essere antifascista. Il presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, di una Repubblica antifascista, quello che diceva che in via Rasella fu sterminata una banda musicale di pensionati e non una truppa di Polizeiregiment di Bolzano, episodio che condusse all’orribile rappresaglia delle Fosse Ardeatine. La solita sufficienza infastidita su una Storia che invece accusa.

Certamente le intemperanze antiebraiche che si vedono in giro, anche da alcune parti della sinistra, preoccupano, perché sono il sintomo di come i giovani in generale ignorino la Storia sempre in maggior numero e di come si lascino trascinare da slogan e da rappresentazioni semplificate di un problema di difficile soluzione. E, soprattutto, di non avere idea della complessità della Storia e della realtà, cosa comune anche ai più grandicelli, o a quelli che dicono che non sono né di destra né di sinistra né di su e né di giù, cullandosi nel nulla ideologico e, peggio, storico. E ostentandolo, pure, come se fosse una medaglia al valore del nulla.

Ma ci stupiamo del punto a cui siamo giunti, un po’ ovunque? Basta osservare il duello televisivo che si è svolto negli USA tra i due candidati presidenti e ci si accorge dell’infimo livello di tutto. Due rimbambiti, uno ostentatamente più in mala fede dell’altro, che mostrano il loro peggio al mondo, in maniera diversa, lasciando sgomenti tutti quanti, interrogandosi se negli USA non ci sia nessuno più giovane e colla testa sul capo che possa prendere le redini in mano e rimettere, almeno un po’, le cose in ordine mentre il mondo si avvia verso conflitti sempre più estesi.

La Gioventù Nazionale, al confronto, è un asilo infantile e anche gli organizzatori, un po’ più attempati, ne fanno parte. Patologie.

Tutto prende forma come preconizzava Pier Paolo Pasolini.

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