Governo

Ancora due anni di luna di miele per il governo?

22 Settembre 2018

Un bell’articolo di Filippo Ceccarelli, su Repubblica del 16 settembre, ci obbliga a riflettere su cosa ci sia dietro il successo nei sondaggi dell’attuale governo Conte. Tutti sono ormai consci di quel periodo post-voto in cui l’elettorato guarda con favore al nuovo esecutivo, un periodo che viene chiamato la “luna di miele”, da quando così lo presentarono i due politologi americani Michael Grossman e Martha Kumar nel lontano 1981.

Ma se le evidenze sono molteplici, sia in Italia che all’estero, i motivi per cui si giunge a questo effetto è ancora per certi versi oscuro. Potrebbero contare le aspettative che in campagna elettorale si sono create, nei confronti del partito, o dei partiti vincenti. Oppure possono determinare questo incremento di favore gli annunci di politiche che verranno attuate dai governi appena nati, le cui conseguenze (positive o negative) per forza di cose i cittadini ancora non riescono a valutare compiutamente. O ancora la capacità dei nuovi governi di stabilire una efficace sintonia con i desideri e le speranze degli elettori per il prossimo futuro.

In tutte queste situazioni, come sappiamo, la fiducia nel governo e nei partiti che lo compongono tende a crescere, coinvolgendo non soltanto gli elettorati che li avevano votati, ma anche una piccola parte degli elettorati avversi e, soprattutto, una quota significativa di astensionisti, il cosiddetto “ventre molle” della popolazione, quelli cioè che non si recano alle urne ma sono ovviamente sensibili alla conduzione del paese.

Nel caso italiano odierno, il governo Conte vede un livello di favore di poco superiore al 65% della popolazione, compresi gli astensionisti. La maggioranza dei consensi proviene ovviamente dagli elettori dei due partiti di maggioranza, che portano in dote una quota pari al 44% di quel favore complessivo. Ma una notevole componente aggiuntiva giunge proprio da quell’area del non-voto che, come si ricorderà, rappresenta il 25% circa degli italiani: di questi, il 15% si dichiara favorevole al governo, mentre il restante 10% si dichiara al contrario sfavorevole.

Con questi tre elettorati arriviamo dunque già al 60% circa della popolazione; il buon gradimento del resto del centro-destra (Forza Italia e Fratelli d’Italia), unita ad una piccolissima quota dei partiti di sinistra e di centro-sinistra, permette al governo Lega-M5s di superare quella soglia simbolicamente pregnante dei due terzi dell’elettorato italiano.

Quanto durerà questa luna di miele? Sulla base delle evidenze descritte, è molto probabile che tenda a restare anche nei prossimi anni, a meno di imprevedibili capitomboli, proprio a causa delle ragioni più sopra espresse: una solida sintonia non soltanto con i propri elettori, ma anche con l’elettorato meno politicamente avvertito, che si astiene più facilmente, e che rimarrà favorevole alle politiche proposte dai due partiti di governo, misurandone la loro efficacia soltanto entro un paio d’anni.

Fino ad allora, il consenso resterà su questi livelli, o diminuirà solo di poco, al contrario di quanto è accaduto con i due più lunghi esecutivi precedenti, quelli di Monti e di Renzi, le cui sintonie con la popolazione – dopo la consueta luna di miele – sono presto scomparse.

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