Giustizia

Ricerca della verità, chieste nuove descretazioni alla Commissione Antimafia

27 Settembre 2021

Dopo la richiesta dello scorso 17 settembre effettuata dal “Comitato per la Legalità e l’anticorruzione ODV – In memoria del Giudice Ferdinando Imposimato” relativamente alla desecretazione della seduta dell’8 novembre 1993 nella quale era stato audito il dottor Michele Coiro, al tempo Procuratore aggiunto della Repubblica, delegato alla DDA di Roma, prosegue la ricerca della verità sulle economie criminali e sulle stragi del 1992, quelle stragi di Capaci e di via d’Amelio in cui persero la vita Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina. Un percorso verso la verità che passa anche attraverso la desecretazione di ulteriori audizioni che furono, al tempo, in parte secretate.

«Al fine di determinare se vi fu una fuga di notizie inerente le rogatorie richieste da Giovanni Falcone per il presunto riciclaggio dei fondi neri della mafia transitati dalla Svizzera» è la motivazione di fondo che ha spinto il “Comitato per la Legalità e l’anticorruzione ODV – In memoria del Giudice Ferdinando Imposimato” a presentare lo scorso 22 settembre al Presidente della Commissione Antimafia, dottor Nicola Morra, un’ulteriore e articolata richiesta. Nello specifico si tratta di una serie di audizioni avvenute tra il 12 gennaio 1993 e il 22 febbraio 2011.

Di fatto, nonostante sia accertato che il narcotraffico siciliano “lavava” il denaro sporco proveniente dalla vendita delle sostanze stupefacenti prodotte nella vicina Svizzera, i risultati delle rogatorie richieste in fase di indagine non sono mai stati resi noti. Anche alla luce della recente sentenza emessa dalla Corte di Assise d’Appello di Palermo lo scorso 23 settembre e riguardante il processo “Bagarella e altri” che ha, di fatto, ribaltato quanto inflitto dalla Corte di assise al termine del processo di primo grado, è sempre più necessario esplorare quanto, fino ad oggi, è stato trascurato dall’impianto accusatorio del processo di primo grado.

Nello specifico è stata richiesta la decretazione della parte della seduta segreta di martedì 12 gennaio 1993 relativa all’audizione del Prefetto ANGELO FINOCCHIARO, direttore del Sisde ed ex Alto Commissario, di cui alla seduta n. 19 della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia, XI legislatura, Presidente Luciano Violante perché, dalla attenta osservazione della Agenda Grigia dell’anno 1992 di proprietà̀ del dottor Paolo Borsellino, si evince che il 25 marzo, il 7 e 22 maggio e il 9 giugno, lo stesso dottor Borsellino si recò a Roma all’Alto Commissariato per la lotta contro la mafia. Si ritiene che il dott. Finocchiaro, all’epoca Alto commissario, possa avere dato notizie di interesse che purtroppo non sono nelle fonti aperte, nè risulta, peraltro, che sia stato escusso nei procedimenti giudiziari inerenti Capaci e Via D’Amelio.

Viene inoltre chiesta la descretazione relativa alla parte della seduta segreta di martedì 9 febbraio 1993 relativa alla audizione di GASPARE MUTOLO, di cui alla seduta n. 25 della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia, XI legislatura, Presidente Luciano Violante.

Desecretazione richiesta anche per la seduta segreta del 3 settembre 1997 relativa all’audizione del tenente dei carabinieri CARMELO CANALE, che risulta quasi interamente secretata della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia, XI legislatura, Presidente Ottaviano Del Turco. Tale richiesta si basa sul fatto che, nonostante si fosse rilevato un grande interesse sull’audizione in oggetto per i contenuti ritenuti importanti, gli atti trasmessi alle Procure competenti contenevano parecchi omissis tanto che, giudicandoli pressoché giudiziariamente inutilizzabili a causa del vincolo di segretezza, furono restituiti e, quindi, non utilizzati.

Richiesta anche la parte secretata della seduta di mercoledì 16 febbraio 2011 relativa all’audizione del Prefetto LUIGI ROSSI, Vice Capo della Polizia e direttore centrale della Polizia criminale, sottoposto di Vincenzo Parisi, con riferimento alla ricostruzione della Commissione sulla prima applicazione dell’art. 41 bis (1992-1993) e alle riserve espresse in data 06.03.1993 e del 12.02.1993 da parte del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’aggiunta ed esplicito richiamo su due documenti riservati dell’epoca inerente le stragi del 1992-1993, di cui alla seduta n. 70 della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia, XI legislatura, Presidente Giuseppe Pisanu poichè il Prefetto Rossi potrebbe aver appreso fatti di estrema rilevanza essendo il diretto collaboratore dell’allora prefetto Vincenzo Parisi.

Desecretazione richiesta anche per la parte della seduta di martedì 22 febbraio 2011 relativa all’audizione
 del Magistrato LILIANA FERRARO, ex Vice Direttore Affari Penali Ministero di Grazia e Giustizia, di cui alla seduta n. 71 della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia, XI legislatura, Presidente Giuseppe Pisanu.

Per quanto riguarda la desecretazione, già richiesta, dell’audizione dell’8 novembre 1993, il Presidente Nicola Morra ha comunicato di aver avviato il procedimento di valutazione ai fini della sua declassificazione e si rimane in attesa di un esito positivo del procedimento di rivalutazione del regime di pubblicità. Queste nuove richieste sono, a tutt’oggi, in attesa di una risposta quantomeno riguardante il procedimento di valutazione.

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