Giustizia

Perché Sgarbi ha ragione

28 Giugno 2020

Molti si fossilizzano sul fatto che le modalità del suo linguaggio non siano state ortodosse al luogo in cui si è espresso (la Camera dei deputati) e sarebbe stato offensivo.
La tematica che trattava, tuttavia, era delicatissima e da anni Vittorio Sgarbi rappresenta forse l’ultimo baluardo contro una magistratura obiettivamente inetta e non più consona al ruolo che dovrebbe esercitare, così come designato dal Costituente.
1-Non è la Magistratura un organo avente rilievo costituzionale, ma fortemente politicizzata ed organizzata, più dei partiti, in correnti e bande contrapposte.
2-Non è più attendibile nelle sue funzioni, perché le Procure sono spartite con un metodo che ricorda la peggiore lottizzazione del vecchio manuale Cencelli. Era, rammentiamo, quel manuale in ragione del quale si dividevano, al di là del merito, i ministeri attribuendoli ai capicorrente democristiani, in ragione della forza quantitativa di tessere che offrivano al partito di appartenenza.
Palamara ha candidamente affermato che così è avvenuto con la divisione delle Procure con la compartecipazione dei politici, fortemente interessati per aggiustare e coprire processi. Questo conferma che Sgarbi ha autorevolezza ed indipendenza e nessuno potrà affermare che stia dicendo cose sbagliate: gli è che l’onorevole critico d’arte, a parte la valenza culturale ed intellettuale che gli va riconosciuta, è coerente con le sue idee.

Infatti, è stato l’unico deputato a votare contro la modifica dell’art. 68 della Carta Costituzionale che ha fatto perdere la pienezza delle immunità parlamentari, nella congerie di “Mani Pulite”.

Siamo nel lontano 1993: questo testimonia che Sgarbi ha avuto in grande considerazione il messaggio di Francesco Cossiga, che non tollerava il sovrabbondante potere dei Magistrati, sottoposti solo alla legge e, dunque, irresponsabili per gli errori commessi nell’esercizio delle loro funzioni, in quanto impermeabili al sindacato di qualsiasi altro potere, a differenza dei politici, che di converso, possono essere giudicati dai Magistrati con sentenze vendicative e messi anche in prigione.

Questo è il punto: Sgarbi ha dimostrato con il suo discorso come oggi il sistema della Magistratura sia inattendibile:
a)sono bande di potere,
b)obbediscono a logiche spartitorie;
c)devono rendere conto delle decisioni prese;
d)sono collusi con i politici anche per ottenere un domani una sicura candidatura, attuando il pessimo meccanismo delle porte girevoli.
Sgarbi ha avuto il coraggio di criticare i metodi forcaioli di Mani Pulite, di ricordare ai Magistrati (caso Tortora) chi fosse Leonardo Sciascia, di esprimere solidarietà  al deputato Calogero Mannino, risultato innocente nel calvario del processo sulla Trattativa Stato- Mafia.
Sgarbi è una voce libera, eretica, autorevole, che fa rumore. Durante il suo discorso alla Camera ha inveito contro le intercettazioni e l’uso del Trojan. Ormai non possiamo più parlare, non siamo un Paese libero.

E meno male che c’è: contro il coro degli incartapecoriti.

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