Giustizia
Perché Berlusconi è stato assolto
Qualunque cosa si credesse o si pensasse sulle serate di Silvio Berlusconi nella sua residenza di Arcore, ormai non conta più: per la Giustizia italiana Silvio Berlusconi è stato assolto dalle accuse di concussione per costrizione e di prostituzione minorile in via definitiva.
Finisce così il più importante processo a capo dell’ex Presidente del Consiglio, che per cinque lunghi anni ha imperversato sulla scena politica-giudiziaria italiana: basti pensare alla miriade di intercettazioni pubblicate dalla carta stampata e divulgate nelle varie ore di talk show mandati in onda su questo tema, con Travaglio & co. in prima linea per rivelare i dettagli più piccanti e, a loro dire, disgustosi di questa vicenda giudiziaria.
Ma perché Berlusconi è stato assolto dalla Corte di Cassazione?
Sostanzialmente perché sui due punti chiave del processo non ci sono gli elementi chiave per giungere ad una condanna oltre ogni ragionevole dubbio, mancando di numero e di qualità le prove necessarie per arrivare a stabilire la “evidente colpevolezza“, riconosciuta invece dalla Procura di Milano che chiese ed ottenne il giudizio immediato.
Per quanto riguarda il primo capo d’accusa, la concussione, Berlusconi non commise alcun abuso quando chiamò, il 28 maggio 2010 a mezzanotte, il Capo di Gabinetto della Questura di Milano per chiedere la liberazione di Ruby ed il conseguente affidamento di questa a Nicole Minetti. La Corte ha ritenuto che fu invece Pietro Ostuni, Capo di Gabinetto, che mise in atto “un’accondiscendenza incautamente accordata per timore reverenziale o mera compiacenza“, e ciò va a confermare il fatto che proprio Ostuni non abbia mai parlato di pressioni o costrizioni, limitandosi, come scritto dai giudici d’appello, a ricevere una richiesta e a fare poi ciò che faceva in mille casi identici.
Invece,con riguardo al secondo capo di imputazione, ossia l’accusa di prostituzione minorile, non è stata trovata alcuna prova del fatto che Berlusconi conoscesse la vera età di Ruby: fin quando non telefonò in Questura per la sua liberazione, l’imputato non era consapevole della minor età della ragazza e ciò nonostante il fatto che Emilio Fede avesse incontrato la ragazza mesi prima ad un concorso di bellezza in Sicilia, portandola poi ad Arcore.
Nonostante il procuratore generale di Cassazione, Eduardo Scardaccione, ritenesse che le accuse fossero pienamente provate e che la Corte dovesse annullare l’assoluzione incassata da Berlusconi in secondo grado, i giudici della sesta sezione di Cassazione hanno confermato quanto sentenziato dalla Corte d’Appello di Milano con una decisione presa dopo ben 9 ore di camera di consiglio, segno di un dibattito intenso e meditato tra i giudici della sezione giudicante.
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