Giustizia
Neonazismo in Germania: processo NSU si avvicina la fine; Gruppo Freital inizia
Nel processo per i crimini del gruppo neonazista Nationalsozialistischer Untergrund (NSU) -10 omicidi, 2 attentati dinamitardi a Colonia (ma nel corso del processo ne è emerso un terzo a Norimberga) e 15 rapine- e la successiva distruzione dell’ultimo covo ponendo a repentaglio la vita di terze persone, la Corte di appello di Monaco ha dato oggi termine entro il 14 marzo 2017 alle parti per presentare eventuali nuove istanze probatorie. Esse potranno anche anticiparle per fax per accelerarne la decisione.
Dopo quasi 4 anni di processo e 351 udienze è così chiaramente indicato l’imminente termine della fase dibattimentale. Successivamente saranno presentate le comparse conclusionali. Una sentenza potrebbe essere pronunciata quindi orientativamente già alla fine di aprile. Il processo è in corso dal 6 maggio 2013 e secondo stime è già costato oltre 50 milioni di euro.
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Nella 351ma udienza odierna la Corte ha dato seguito ad un’istanza probatoria dell’avvocato di parte civile Yavuz Narin proiettando e leggendo i resti bruciacchiati di una vera e propria sceneggiatura del video di rivendicazione degli omicidi. Copie del DVD erano state spedite da Beate Zschäpe a diversi quotidiani ed enti nel novembre 2011. Ella in aula ha poi indicato che non avrebbe mai avuto conoscenza però dei contenuti del filmato. In una scommessa sottoscritta con l’ex compagno Uwe Böhnhardt nella quale si indicava che chi dei due non avesse perso abbastanza peso si impegnava a tagliare delle clip per l’imputata si intendeva il taglio degli inserti pubblicitari in serie televisive. L’elenco di oggi ha invece chiaramente dimostrato che è più che plausibile che le clip dovessero essere gli spezzoni tratti dai cartoons della pantera rosa montati insieme alle immagini degli omicidi, con la musica della nazi band Noie Werte, nella video rivendicazione.
La Corte ha quindi rigettato diverse istanze probatorie presentate nei giorni precedenti ed ha prestato ascolto a due nuove presentate oggi. In quella più corposa l’avvocato di parte civile Fresenius ha richiesto tra l’altro la convocazione come testimone dell’ex ministro degli interni Otto Schily. Nella ricostruzione offerta dal legale, gli inquirenti dopo l’attentato dinamitardo nel 2004 nella Keupstrasse di Colonia, un quartiere molto popolato da cittadini di origini turca -il ferito più grave fu però l’italiano Sandro D’Alauro- avrebbero subito individuato la matrice di estrema destra, ma per evitare danni di immagine alla Germania si volle invece indicare pubblicamente che la paternità della bomba fosse da ascrivere alla criminalità organizzata turca. Lo stesso Schily avrebbe riferito subito in un’intervista al telegiornale nazionale che le indagini vertevano in tale ambito e per diversi anni ancora le vittime furono trattate come sospetti. Un attentato dopo l’attentato -ha indicato il legale- di cui deve rispondere lo Stato.
È difficile tuttavia che la Corte, proprio poco prima di chiudere la fase probatoria, aderisca alla richiesta del legale: essa si deve leggere come un’anticipazione agli argomenti della comparsa conclusionale.
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Sempre oggi a Dresda intanto -come riferiscono media tedeschi- sotto misure di alta sicurezza si è aperto anche il processo al Gruppo Freital, un’altra formazione neonazista che nel 2015 ha perpetrato quattro attentati incendiari contro alloggi per rifugiati e la sede del partito Die Linke e l’auto di un suo rappresentate a Freital ed un attentato ai danni di un progetto di alloggio alternativo a Dresda, che tuttavia ebbero fortunatamente come bilancio solo due feriti. Gli imputati, 7 uomini ed 1 donna tra i 19 ed i 39 anni, devono rispondere di aver costituito un gruppo terroristico, nonché di tentato omicidio, lesioni gravi e attentati dinamitardi. Per la prima accusa rischiano da 1 a 10 anni, per il tentato omicidio fino a 15. Per ottemperare alle necessarie misure di sicurezza si è dovuto attrezzare una sede ad hoc, in un edificio che in futuro ospiterà dei rifugiati, spendendo oltre 5,5 milioni di euro. Il processo è partito con 20 minuti di ritardo perché due cani anti esplosivi hanno rilevato separatamente delle false tracce. I 16 difensori hanno poi presentato diverse istanze di ricusazione dei giudici. Sono previste 60 udienze.
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