Giustizia

Montante bis: 13 alla sbarra. Tra questi anche l’ex presidente Rosario Crocetta

2 Aprile 2022

Si terrà il prossimo 2 maggio alle 10.30, nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta, la prima udienza del processo “Montante bis”.

Rinviato a giudizio anche l’ex presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta insieme a altre dodici persone, tra le quali esponenti politici, rappresentanti delle forze dell’ordine e imprenditori, tutti coinvolti nell’ambito della cosiddetta inchiesta “Montante bis”. La decisione arriva dalla gup di Caltanissetta Emanuela Carrabotta.

Alla sbarra anche l’ex presidente degli industriali siciliani Antonello Montante, le ex assessore regionali Mariella Lo Bello e Linda Vancheri, l’ex commissario Irsap Maria Grazia Brandara, gli imprenditori Giuseppe Catanzaro, Rosario Amaru’ e Carmelo Turco, il vice questore aggiunto della polizia Vincenzo Savastano, all’epoca dei fatti presso l’ufficio di frontiera di Fiumicino, Gaetano Scillia capocentro Dia di Caltanissetta dal 2010 al 2014, Arturo De Felice direttore della Dia dal 2012 al 2014, Giuseppe D’Agata colonnello dei carabinieri e Diego Di Simone Perricone ex capo della sicurezza di Confindustria.

Secondo gli inquirenti Antonello Montante, già sotto processo per corruzione nella medesima sede processuale, avrebbe gestito un giro di corruzioni e avrebbe inoltre “manovrato” l’ex governatore Crocetta, due assessori, burocrati e investigatori di alto profilo. L’ex “padrino dell’antimafia” avrebbe di fatto organizzato una vera e propria “associazione a delinquere”, insieme ad altri già coinvolti con lui nel primo processo, chiuso in primo grado con diverse condanne. Crocetta, sempre secondo l’accusa, “nella sua qualità di presidente della Regione siciliana si è messo a disposizione di Antonello Montante” e che “sarebbe stato asservito agli interessi di quest’ultimo e dei soggetti a lui legati gli apparati dell’amministrazione regionale sottoposti, direttamente e indirettamente, ai suoi poteri di indirizzo e coordinamento”.

Per l’ex capo della Dia Arturo De Felice, l’accusa ritiene che mentre svolgeva il suo incarico “esercitava le sue prerogative istituzionali, sia investigative che direttive, in maniera tale da soddisfare gli interessi personali di Antonello Montante e di soggetti a lui collegati” e che avrebbe adottato “su esplicita sollecitazione iniziative pregiudizievoli nei confronti di soggetti invisi a quest’ultimo e favorendo invece quelli da lui ritenuti ‘vicini‘”. Giuseppe D’Agata, ex comandante provinciale dei Carabinieri di Caltanissetta nonché ex capo centro della Dia di Palermo, “sin dal momento in cui rivestiva il ruolo di comandante provinciale forniva ad Antonello Montante informazioni riservate” ed è inoltre accusato anche di avere “bonificato immobili abitualmente frequentati da Montante“.

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