Giustizia

La manovra blocca le assunzioni. L’appello degli assistenti giudiziari

8 Gennaio 2019

Per far passare la manovra in Europa, quell’Europa che avrebbe dovuto piegarsi al vento del “cambiamento”, e per racimolare qualche milione di euro ovunque fosse possibile, proprio per poter dichiarare “fatto” su Reddito di Cittadinanza e Quota 100, il governo alla fine ha congelato ogni assunzione e concorso in settori chiave della Pubblica amministrazione. Anche quelli per i quali erano già state predisposte ipotesi di assunzioni.

«Per l’anno 2019 la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Ministeri, gli enti pubblici non economici e le agenzie fiscali, in relazione alle ordinarie facoltà assunzionali riferite al predetto anno, non possono effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato con decorrenza giuridica ed economica anteriore al 15 novembre 2019. Per le Università la disposizione di cui al periodo precedente si applica con riferimento al 1° dicembre 2019 relativamente alle ordinarie facoltà assunzionali dello stesso anno». È quanto si legge nella manovra economica entrata in vigore dal primo gennaio di quest’anno ed è quello che preoccupa chi i concorsi li ha già superati ma non ha mai potuto cominciare a lavorare.

In questo modo, infatti, il governo ha deciso di rinviare, di diversi mesi, l’assunzione di vincitori e idonei di concorsi, rassicurati però dalle dichiarazioni del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, che preannunciava, con il Ddl Concretezza, già approvato al Senato, l’anticipo a quest’anno del turn over del triennio 2019-2021, in misura pari all’80%.

Il Comitato Idonei Assistenti Giudiziari che ha seguito e monitorato l’iter della Legge di Bilancio si chiede e chiede cosa resti in concreto delle dichiarazioni circa l’assorbimento totale della graduatoria che esponenti dell’Esecutivo e della maggioranza hanno rilasciato, a più riprese, sia in Parlamento sia agli organi di stampa.

La storia degli assistenti giudiziari parte da lontano. Dal 14 novembre 2017, data di pubblicazione della graduatoria che comprende 4915 persone, sono state assunte 1400 persone che hanno poi preso servizio tra gennaio e febbraio. Il 1° Febbraio del 2018, l’ex Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato un decreto con il quale è stata disposta l’assunzione di 1420 assistenti giudiziari, 1024 dei quali hanno cominciato a lavorare ad aprile mentre i successivi 420 sono entrati in servizio a settembre. Successivamente, il Ministero ha annunciato di aver inviato richiesta formale al Ministero della Funzione Pubblica per l’assunzione di ulteriori 200 idonei. Il 17 dicembre 2018 è stato pubblicato sul sito del Ministero della Funzione Pubblica il DPCM 15 novembre 2018 che autorizza proprio la loro assunzione. Restano però circa 1860 persone, quasi tutte laureate, con formazione adeguata e nativi digitali alle quali non è stato assegnato alcun posto.

Il Comitato Idonei Assistenti Giudiziari, che si è costituito il 21 ottobre 2017, a seguito del concorso, con l’obiettivo di ottenere lo scorrimento totale, e in tempi rapidi, della graduatoria in questione, sostiene che una delle cause che determinano le lungaggini nei processi, con tanto di rischio prescrizione, sia la mancanza di personale amministrativo (giovane, qualificato, e nativo digitale) nelle cancellerie degli uffici giudiziari. Peraltro, la preoccupazione è condivisa da parte di Tribunali e Consigli degli Ordini degli Avvocati di tutta Italia, dal Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Francesco Minisci, dal Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, e dal nuovo Vicepresidente, David Ermini.

Il nuovo Guardasigilli, Alfonso Bonafede, padre della Legge Anticorruzione (o Spazzacorrotti se preferite) ha annunciato che la sua legge (quella che contiene la riforma della prescrizione) entrerà in vigore il 1° gennaio 2020 e questo perché il 2019 sarà invece l’anno delle assunzioni, quello che gli servirà per immettere negli uffici giudiziari nuovo personale amministrativo. A dargli sostegno anche i due Sottosegretari alla Giustizia, Vittorio Ferraresi e Jacopo Morrone. Ma sarà davvero così?

Nella relazione informativa resa il 19 dicembre al Senato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ammesso: «Per le amministrazioni centrali si prevede un rinvio della presa di servizio degli assunti al 15 novembre 2019, ma limitato alle assunzioni derivanti del turn over ordinario dell’anno precedente».

A fronte delle gravi carenze di personale negli uffici giudiziari ed in vista dei numerosi pensionamenti previsti per quest’anno, la giustizia non può permettersi di attendere e, soprattutto, non possono più permettersi di attendere i cittadini, vittime dei tempi morti e della lentezza del nostro sistema giudiziario. E neanche chi ha superato con merito un concorso e vede allontanarsi un traguardo che sembrava a portata di mano. Per questo, oltre allo scorrimento della graduatoria in tempi ragionevoli, il Comitato chiede una deroga al blocco del turn over.

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