Giustizia

Irrinunciabile onere della prova

21 Agosto 2017

La Procura Generale tedesca nel quadro di indagini sulla creazione di una presunta cellula terroristica di estrema destra a metà del 2016 aveva disposto il fermo di 7 persone. Nell’ultima settimana di gennaio di quest’anno 200 poliziotti avevano perquisito diversi appartamenti in Baden-Württemberg, Berlino, Brandeburgo, Bassa Sassonia, Renania Palatinato e Sassonia-Anhalt. L’operazione aveva permesso di sequestrare una larga quantità di armi e munizioni che portò all’arresto preventivo di due cittadini tedeschi: Karl Burghard B. e Thiemo B.

 

Il primo si presentava come “druido celtico praticante” con il nomignolo di “Burgos von Buchonia” e nei forum di Facebook e VK.com propagava fantasie distruttive ed aperti inviti alla violenza come “Al diavolo i danni collaterali. Distruggi quelli che ritieni siano i tuoi nemici. Inizia già oggi. Teste di maiale in ogni sinagoga, moschea o rivendita di döner. I macelli possono fornirle.” (vedasi screenshot su http://www.tagesschau.de/inland/razzia-rechtsextreme-103.html). Come i Reichsbürger propalava che la Germania non sarebbe uno Stato sovrano ma sotto occupazione. Su VK.com aveva 1.500 contatti, attraverso Facebook vendeva per 50 euro un suo libro contro il “Nuovo ordine mondiale” ed i suoi video su You Tube vantavano migliaia di click, ha scritto Patrick Gensing (vedasi link citato). Nel 2015 fu colto dalla telecamera del programma della ARD Panorama 3 al processo contro l’irriducibile negazionista della Shoà Ursula Haverbeck.

 

In un comunicato stampa gli inquirenti informano oggi tuttavia che non è stato possibile provare i sospetti e le indagini vertono ora solo reati di violazioni alla normativa sulle armi e sono state rimesse alle Procure regionali. Thiemo B. è stato già scarcerato il 15 marzo mentre Karl Burghard B. resta ancora in carcere, ma non più col sospetto di essere un terrorista.

 

Le indagini hanno effettivamente comprovato, indica la Procuratrice Frauke Köhler, che il 67enne Karl Burghard B. e gli altri indagati abbracciano un’ideologia di estrema destra; ma non hanno potuto raccogliere evidenze di un collegamento strutturale ed organizzativo tra di loro, indispensabili per poter loro contestare la creazione di un gruppo terroristico ai sensi del paragrafo 129 e seguenti del codice penale tedesco. Non sono neppure emerse prove concrete che il gruppo intendesse realizzare attentati contro poliziotti quali rappresentanti dello Stato, rifugiati o strutture per accoglierli, o neppure istituzioni o cittadini di religione musulmana od ebraica, nonostante le esternazioni di Karl Burghard B. potessero farlo pensare.

 

Gli inquirenti sono perciò giunti alla conclusione che Karl Burghard B., animato da una visione distorta del mondo, temesse sollevamenti nazionali fino allo scoppio di una terza guerra mondiale e perciò volesse costituire con i co-indagati, ed altre persone che ne condividessero gli orientamenti, un rifugio funzionante come una comune autarchica in un podere nella zona di Nebra in Sassonia-Anhalt. Le armi e munizioni sarebbero però state previste “solo” per l’eventualità dell’effettivo scoppio di una crisi.
All’avvio delle indagini si riteneva che il gruppo battezzato dalla stampa come “Neo-druidi” annoverasse fino a 18 persone (cfr. https://www.ndr.de/fernsehen/sendungen/panorama3/Mutmassliche-Terrorzelle-Verdaechtiger-aeussert-sich,rechtsextremismus302.html).

 

A fronte di questo caso ridimensionato, oltre oceano invece, dopo i fatti di Charlottesville che ebbero per protagonisti i suprematisti bianchi del movimento Vanguard America con gli scudi con cerchi neri con una croce bianca, è stato arrestato il 14 agosto il 23enne statunitense, Jerry V., perché voleva fare esplodere una bomba nel centro di Oklahoma City seguendo l’esempio di Timothy McVeigh, il terrorista che nel 1995 uccise 168 persone e venne poi sentenziato alla pena capitale.

 

D’altronde questi pericoli sussistono anche nei più stretti confini italiani, stante che nella notte tra il 26 ed il 27 luglio una bomba carta è esplosa fuori da un centro di accoglienza per rifugiati a Dorgali vicino a Nuoro. Ancorché l’attenzione sia concentrata sul terrorismo di matrice islamica, non va dimenticato che già nella notte tra il 25 ed il 26 novembre 2015 Veneto Fronte Skinheads aveva disseminato sagome riproducenti dei cadaveri dipinti con il tricolore di fronte a diverse sedi della Caritas e del PD rivendicando di voler colpire chi aiuta i profughi perché contribuirebbe all’ “annientamento dell’identità italiana”; così come un’informativa dell’AISI agli atti del processo per i crimini del gruppo terroristico tedesco “Clandestinità nazionalsocialista” indicherebbe che già nel 2008 neonazisti sudtirolesi avrebbero discusso con omologhi tedeschi la possibilità di effettuare azioni esemplari in Italia contro chioschi di kebab diventati luogo di incontro per residenti extracomunitari. Quell’entroterra di xenofobia a Bolzano esiste ancora a giudicare dal fatto che Casa Pound annovera il 6% e tre consiglieri comunali; il suo consenso elettorale si è esteso fino a Lucca dove quest’anno ha raggiunto nelle amministrative addirittura l’8%, secondo dati riportati dal settimanale L’Espresso.

 

In copertina screenshot Karl Burghard B.da Facebook, tratto dal sito endstation-rechts.de

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