Giustizia
Inno a Nemesi (per gli appunti di Giorgia)
Una nota signora che si occupa di turisti, poco tempo fa, rivendicava con orgoglio di essere fascista. Cosa assai incompatibile colla nostra Costituzione a dire il vero, soprattutto se si è ministri della Repubblica, e, per esserlo, si giura solennemente con questa formula:
«Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione.»
Evidentemente le parole non sono veramente importanti, perché mal si accordano le rivendicazioni con orgoglio di Saint in what colla Costituzione. Non solo per l’anima nerissima che colei proclama ma soprattutto per gli ultimi eventi che stanno interessando il suo passato professionale, ossia le truffe, vere o presunte lo stabilirà la magistratura, di cui pare sia accusata. Ecco, manco il 6 in condotta, direttamente bocciata. Merito zero.
Meloni, cosa dice lei della sua amica del cuore a cui ha affidato le Veneri del turismo? Secondo le indagini che vanno avanzando pare si tratti di una truffatrice, ma non di un altro imprenditore (o, almeno, ancora non lo sappiamo) bensì dello Stato che, in quanto ministro, colei dovrebbe servire fedelmente secondo la Costituzione e le leggi della Repubblica. L’ha giurato, perdinci, come ha fatto anche lei.
Il suo silenzio significa assenso? Assenso significa che lei è d’accordo colla sua amica o colla Costituzione? È troppo impegnato, signor Meloni, a togliere la seggiola da sotto il culo del direttore del Museo Egizio, Christian Greco, stimato da tutti in tutto il mondo tranne che da quattro decerebrati leghisti piemontesi che forse non capiscono niente di niente? Questa rincorsa all’iniziativa più repressiva di quella dell’avversario, ossia il suo vice che vuole riprendersi i voti che lei le ha strappato colle sue uscite demagogiche, dovremo sopportarcela per i nove mesi della campagna elettorale europea? Non sarebbe il caso, visto che è pagata da noi per questo e non mi pare di aver letto da qualche parte che lei abbia rinunciato allo stipendio di presidente del Consiglio, che pensasse a governare secondo le leggi della Repubblica anziché sfornare decreti assurdi e inquietare direttori di musei? Forse è un’incapace? Forse è troppo preso dai suoi familiari piazzati in posti di potere e deve pensare a piazzarcene altri?
Sono domande che io, ma sicuramente altri milioni di persone in Italia e, soprattutto, all’estero si fanno. Perché non creda, signor Meloni, che la stima che di lei hanno all’estero sia perché è sempre fresca di parrucchiere o perché veste sobriamente (va detto). No, la stima che hanno di lei è ben più bassa di quanto non creda. Forse Orbán le dice parole di conforto perché è un vero amico, ma è un po’ pochino. A lei, Giorgia, cristiana, italiana e madre, sembrava che il papa fosse sulla sua stessa linea. Ma pare che anche il papa, che parla più di lei e, a differenza di lei, ha un peso internazionale maggiore, dica cose diverse a proposito dei migranti. Il papa, perbacco, il punto di riferimento dei cristiani, come lei. Non per me, evidentemente, che cristiano non sono e di quello che dice il papa me ne cale assai poco, ma siccome lei è il mio presidente del Consiglio, anche se non l’ho votata, mi aspetto un atteggiamento di coerenza con ciò che ha sempre propugnato.
O, forse, l’interpretazione della dottrina in lei si tramuta in qualcos’altro? Lei tace sempre, o parla per slogan, si arrabbia se i giornalisti le fanno domande scomode, soprattutto sui suoi familiari e le loro uscite, risponde con risposte ridicole se all’estero le chiedono cosa significano i colori della bandiera italiana, chiude gli occhi sui suoi ministri che fanno pasticci, insomma è il solito governo all’italiana, ha imparato bene dalla DC e da Berlusconi, che di truffe se ne intendevano.
Complimenti, lei ha vinto la prossima batosta elettorale e anche di più. Si prepari a lasciare nuovamente il suo posto a Draghi, che sta tornando in pista, lo abbiamo avvistato, anche perché dall’opposizione non danno segni di grande vitalità né circolano grandi idee. Sembrano più impegnati a trovare le differenze e a litigare piuttosto che unirsi per darle la batosta che si merita a causa della sua inaffidabilità. Quando si dice sempre che si è migliori degli altri che l’hanno preceduta, stando sempre orgogliosamente all’opposizione finché non è arrivato il momento del premio elettorale, bisogna stare assai accorti, sa. Non è facile mantenere le promesse urlate in campagna elettorale. Io sto ancora aspettando che i prezzi del carburante calino e che la mia pensione si rivaluti. Ma la batosta arriva, non si preoccupi. Nemesi è sempre in agguato.
A proposito, conosce l’Inno a Nemesi di Mesomede di Creta? Io, in gioventù, molti anni or sono, l’ho pure cantato, pensi un po’, in una riesumazione di antiche musiche greche da parte dell’Università di Palermo. Sa cosa dice il testo?
Nemesi, alata stabilizzatrice della vita, dea dal volto oscuro, figlia della giustizia dagli occhi blu, tu tieni a freno gli uomini vanitosi che si agitano invano contro il tuo regno adamantino.
E prosegue:
Grande nemica dell’arroganza e della megalomania, annientatrice dell’oscuro risentimento…
Ha capito? Sembra che si rivolga proprio alla sua amica Saint in what, che dell’arroganza e del risentimento, oltre che della megalomania, ha fatto le proprie cifre distintive. Nemesi è sempre in agguato, annientatrice dell’oscuro risentimento. Caspitina.
Ah no, non puote tardar l’ira del cielo, la giustizia tardar.
Sentir già parmi la fatale saetta che gli piomba sul capo.
Aperto veggio il baratro mortal.
Nemesi, pteroèssa bioù ropà… lo cerchi su youtube, l’Inno, le darà consiglio.
Anzi, faccia una bella cosa. Lo annoti nel suo quadernino di appunti che aveva rivendicato con orgoglio appena seduta sul seggio imperiale di Montecitorio. Dov’è finito? Era di Pineider o Fabriano? Forse Upim. Saremmo curiosi di sapere cosa ci ha annotato ultimamente.
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