Giustizia
Individuati 8 nuovi sospetti di crimini compiuti nel lager nazista di Stutthof
L’Autorità centrale tedesca per il chiarimento dei crimini nazisti di Ludwisburg ha individuato 4 uomini un tempo coinvolti nei compiti di sorveglianza del lager nazista di Stutthof presso Danzica e 4 donne che vi erano impegnate nell’amministrazione o come centraliniste, ed affidato i rispettivi fascicoli alle procure competenti per verificare se essi siano imputabili per concorso in omicidio. Nel caso che gli indizi dovessero essere ritenuti sufficienti per un rinvio a giudizio ed i sospetti giudicati abili a sottostare al dibattimento in aula, potrebbero rischiare una pena della reclusione da 3 a 15 anni. In molti casi troverebbe però applicazione il diritto penale minorile, si tratta infatti di persone tutte nate tra il 1918 ed il 1927.
Stutthof fu il primo campo di concentramento ad essere costituito all’inizio del settembre 1939 a di fuori del territorio del Terzo Reich e fu anche l’ultimo ad essere liberato dalle truppe sovietiche il 9 maggio 1945. Si stima che a fronte di un totale di 115.000 internati transitati nel lager circa 65.000 vi siano morti. Nato come campo di reclusione soprattutto di oppositori polacchi, fu ampliato nel 1943 e dal 1944 impiegato sistematicamente anche per raccogliere prigionieri ebrei. Secondo il direttore dell’Autorità di Ludwisburg Jens Rommel, al più tardi a far data dal luglio 1944 divenne così un vero e proprio campo di annientamento, un lager cioè in cui quasi tutti gli internati erano destinati ad essere liquidati nelle camere a gas o con un colpo alla nuca. Si calcola che solo tra il luglio 1944 ed il maggio 1945 vi sono state uccise 27.000 persone, per lo più ebree. Come scrive nel suo libro di memorie “A5405 Il coraggio di vivere” anche l’italiano Nedo Fiano fu rinchiuso tra il 25 ottobre ed il 22 novembre 1944 a Stutthof. Fiano lo descrive come “uno dei campi peggiori da cui sono passato”. Nel periodo in cui vi fu internato, indica nel suo libro, la temperatura oscillava “dai 21 ai 28 gradi sotto zero” e sottoposto a lavoro forzato senza guanti le sue mani “sanguinavano in continuazione” e ricorda ancora “eravamo battuti senza ragione, per puro sadismo, dagli SS ucraini e dai Kapos”.
L’autorità centrale di Ludwisburg è stata fondata nel 1958; l’unità investigativa attualmente annovera sei giuristi ed un poliziotto più del personale amministrativo. A tutt’oggi ha avviato circa 7.500 indagini alle procure competenti sul territorio nazionale, non può infatti perseguire essa stessa alcun crimine ma solo svolgere attività istruttorie. Solo una minoranza dei casi è tuttavia giunta a giudizio; i più recenti sono quelli dei due ultra novantenni ex SS Oskar Gröning e Reinhold Hanning, condannati rispettivamente a 4 ed a 5 anni, in entrambi dei quali pende ancora il giudizio d’appello. Dopo la sentenza pronunciata nel maggio 2011 nei confronti dell’ex guardiano del campo di Sobibor John Iwan Demjanjuk, la giurisprudenza tedesca ha rivisto il suo orientamento anteriore ed incominciato a giudicare responsabile di concorso in omicidio -reato imperscrittibile- chiunque abbia scientemente prestato la propria opera quale “ingranaggio nelle fabbriche della morte naziste” anche senza prove del coinvolgimento individuale diretto in singoli omicidi.
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