Giustizia

Il 41-bis è una valida alternativa umanitaria alla pena di morte

2 Febbraio 2023

Premessa: non conosco il caso Cospito e dunque non ho, né intendo esprimere opinioni in merito. Queste righe sono di considerazioni generali, Cospito c’entra, se c’entra, soltanto perché è per lui che è riemersa la discussione sul 41-bis e sull’ergastolo ostativo, che a parere di alcuni, in primis il direttore di questa testata, non sarebbero compatibili con la democrazia.

L’articolo 27 della nostra Costituzione recita:

Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

Non è ammessa la pena di morte.

41-bis e ergastolo ostativo sono le misure più estreme del nostro ordinamento, sono esagerate? Sono compatibili con la democrazia? Con la Costituzione?

Innanzitutto, la pena può veramente rieducare un condannato? Può magari convincerlo a non commettere ulteriori reati, perché letteralmente non ne vale la pena, ma rieducare, come è possibile? Magari in carcere si può imparare un mestiere che prima non si aveva, ma la pena in se stessa non rieduca nessun adulto e anzi sarebbe terribile, orwelliano se, maltrattando un individuo o privandolo della libertà, si riuscisse a condizionarlo, a cambiarlo, a rieducarlo.

Credo che il testo costituzionale voglia gravare sul piatto della bilancia per far prevalere la rieducazione, cioè la speranza di indurre un ravvedimento, su altre motivazioni, come la vendetta della collettività nei confronti di chi l’ha ferita e l’argomento più pratico del levare dalla società individui che si ritiene possano reiterare i reati.

Israele non ha la pena di morte, ma questo non gli ha impedito di fare un’eccezione per Adolf Eichmann e impiccarlo. La Repubblica Italiana è nata dalla Resistenza, che si è conclusa con l’esecuzione di Benito Mussolini, avallata da Sandro Pertini, da Ferruccio Parri, da Alcide De Gasperi, da Leo Valiani.

Pertini non era democratico? Eppure non ha mai creduto che una pena detentiva avrebbe rieducato il Duce.

La Costituzione dice che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato, non che servono soltanto a rieducare il condannato. Ci sono reati odiosi e persone odiose verso le quali le altre motivazioni fatalmente assumono importanza preponderante. Chi può credere che il carcere possa rieducare Messina Denaro? Nessuno e quindi prché tenerlo in cella? Per levarlo dalla circolazione e, sì, per mostrare che non è invincibile, ma soltanto un prigioniero, un perdente.

Ci sono persone che seminano violenza e morte e contro di loro lo Stato italiano si è storicamente mostrato debole, dai fascisti prima della Marcia su Roma alle varie mafie che si sono prese gioco del sistema nel secondo dopoguerra, al terrorismo politico negli anni di piombo.

Personalmente provo orrore a che Giovanni Brusca sia un uomo libero, ma ammetto che la giustizia debba essere subordinata al fine ultimo della vittoria nella guerra contro la mafia. Provo orrore a che uno come Giovanni Senzani sia un uomo libero, anche se nessuno pensa che possa ritornare a fare il capo terrorista. La giustizia non ha il compito di assegnare la “giusta” condanna a chi commette reati, ma quello di garantire ai cittadini una vita il più possibile libera da chi semina violenza e morte.

Eichmann non avrebbe più potuto sterminare ebrei, in Argentina era un anonimo caporeparto in fabbrica, a Messina Denaro non resta probabilmente molto da vivere, la rieducazione in questi casi non importa molto, perché prevale la necessità di estirpare definitivamente mali intollerabili, che siano lo sterminio nazista o il potere della mafia.

L’ergastolo ostativo è il modo in cui lo Stato garantisce me cittadino che certe persone mai e poi mai potranno nuovamente mettermi in pericolo e parimenti mostra ai loro colleghi che non ci sarà scampo se verranno catturati. Il 41-bis serve a evitare che il carcere sia un’esperienza da “uomini duri” di cui magari vantarsi. Se sei al 41-bis sei veramente messo in condizioni di non nuocere, non per niente piace poco ai boss, se hai pure l’ergastolo ostativo sei messo in condizioni di non nuocere mai più.

Si ottengono così i risultati della condanna a morte, rispettando il divieto costituzionale e senza sporcarsi le mani del sangue di persone che sono l’antitesi della dignità umana, anzi evitando di creare martiri e mostrando per anni e decenni che chi sbaglia paga e non deve essere più temuto, perché sta in un carcere duro da cui non potrà mai più nuocere a nessuno.

41-bis e ergastolo ostativo insieme sono una valida alternativa umanitaria alla pena di morte e il massimo che in Italia ci possiamo permettere. Lo dobbiamo a chi ha sacrificato la propria vita, ucciso materialmente dalla mano criminale di terroristi e mafiosi, ma a causa della debolezza dello Stato, resa più grave dalla mentalità perdonista.

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