Giustizia
Guerra aperta nel processo ad un accusato di crimini di guerra
Il caso penale contro l’ex SS medica Hubert Ernst Zafke pendente innanzi al tribunale di Neubandenburg da oltre un anno si ammanta sempre più dei colori di una aperta sfida legale tra le parti civili ed i giudici della corte d’assise, prima ancora che sia neppure entrato nel vivo il dibattimento.
Dopo che la ricusazione della corte proposta dalle parti civili e dalla procura in ottobre 2016 è stata respinta, i giudici pare vogliano prendersi adesso una rivincita ed hanno escluso la legittimazione delle prime. I due fratelli Walter e William Pliwasky originari di Lodz in Polonia, ed ora residenti a Boulder negli Stati Uniti, hanno aderito al processo perché ad Auschwitz venne uccisa la loro madre. I magistrati hanno accertato però che ella è ufficialmente deceduta il 15 agosto 1944 e non ha fatto parte di nessuno dei 14 traporti di deportati specificati nell’atto di accusa. I giudici leggono in quest’ultimo non già un rinvio a giudizio per concorso in omicidio continuato per tutto il periodo di attività di Zafke nel lager nazista, bensì limitato ad una serie di azioni separate individuabili solo con gli arrivi dei 14 trasporti.
Questa interpretazione si scontra tuttavia con la giurisprudenza precedente. I magistrati di Neubrandenburg infatti avevano già cercato di estromettere le parti civili, ma la corte d’appello di Rostock rispettivamente il 25 aprile e l’11 luglio 2016 le aveva riammesse. Su queste basi l’ex magistrato Thomas Walther ed il Prof, Cornelius Nestler insieme al collega Manuel Mayer che rappresentano i fratelli Pliwasky hanno presentato ricorso ed hanno preannunciato che se si vedranno riconfermati nel loro ruolo valuteranno se denunciare i giudici per falsa applicazione del diritto.
Nel diritto tedesco le parti civili danno impulso a fianco dell’accusa al processo. Il fatto che i magistrati intendano escluderle nuovamente procrastina il momento in cui la corte dovrà affrontare gli esiti della perizia sullo stato di salute dell’imputato, dalla quale ultima dipende effettivamente la sua effettiva perseguibilità penale o meno.
Hubert Zafke ha oggi 96 anni. In gioventù è stato ufficiale medico delle SS ad Auschwitz. Nel 1946 un tribunale polacco lo aveva giudicato a 4 anni per aver prestato servizio nel lager nazista tra l’ottobre 1943 ed il gennaio 1944 e scontò la pena fino al febbraio 1951. Per l’atto di accusa della Procura di Schwerin del 23 febbraio 2015 deve ancora rispondere penalmente per aver saputo e favorito l’omicidio industrializzato nel campo di annientamento di Auschwitz-Birkenau tra il 15 agosto ed il 14 settembre 1944 di almeno 3.681 persone. In uno dei treni che il 5 settembre 1944 arrivò nel lager dal campo di raccolta olandese di Westerbork c’erano Anne Frank e la sua famiglia.
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