Giustizia

Ex SS Zafke: la Corte d’appello riammette le parti civili per la seconda volta

7 Marzo 2017

L’altalena della giustizia tedesca nel processo contro l’ex SS medica Ernst Hubert Zafke rinviato a giudizio il 23 febbraio 2015 dalla procura di Schwerin con l’accusa di concorso in almeno 3.681 casi di omicidio nel lager nazista di Auschwitz-Birkenau tra il 15 agosto ed il 14 settembre 1944, senza che però ad oggi il processo sia effettivamente decollato, si arricchisce di un nuovo capitolo. La Corte d’appello di Rostock ha reso noto in un comunicato stampa del 2 marzo di aver cassato il 28 febbraio la decisione con cui il tribunale di Neubrandenburg il 13 febbraio aveva escluso i due fratelli Walter e William Plywaski di Boulder Colorado dal partecipare come parti civili al processo.

Ripercorriamo brevemente le diverse fasi dello scontro giudiziario che si protrae da oltre 2 anni senza che si sia mai ancora entrati nel merito. Dopo il rinvio a giudizio del 23 febbraio 2015 il Tribunale di Neubrandenburg aveva ritenuto che Zafke fosse incapace di sottostare al giudizio, cancellandolo dal ruolo il 17 giugno 2015.

La Corte d’appello di Rostock, dietro ricorso della procura, aveva però disposto una nuova perizia e quindi il 27 novembre 2015 intimato al Tribunale di procedere. Quest’ultimo in tutta risposta il 18 febbraio 2016 aveva cercato di escludere quale parte civile Walter Plywaski. Anche in questo caso la Corte d’appello di Rostock, investita su ricorso del legale di quest’ultimo, l’avvocato ed ex giudice Thomas Walther, il 23 febbraio 2016 censurò la decisione riammettendolo. Il Tribunale si piegò ed il 26 febbraio 2016 decise di ammettere come parte civile anche il fratello William Plywaski, rappresentato dall’avvocato e professore Cornelius Nestler. Prima di procedere nel merito però dispose una nuova perizia sulle capacità di Zafke e sia le parti civili che il procuratore vi lessero la volontà di non aprire il dibattimento e ricusarono i giudici del Tribunale. La ricusazione venne rigettata, ma oltre i termini, ed il processo è iniziato ex nuovo.

Questo ha dato aggio al Tribunale di disporre la nuova perizia sull’idoneità dell’imputato a sottostare al giudizio. Prima ancora però del suo deposito, ha escluso il 13 febbraio 2017 le due parti civili. Sia Walter Plywaski che la Corte d’appello aveva riammesso, che William Plywaski che il Tribunale stesso aveva accettato. Per i giudici il rinvio a giudizio doveva essere interpretato in modo restrittivo e riferito solo a 14 trasporti di deportati specificatamente individuati nell’atto di accusa; la madre dei fratelli Plywaski pur morta ad Auschwitz mentre c’era Zafke, non era su quei treni. Inoltre la decisione nel precedente caso Gröning -argomentò il collegio- autorizzava tale interpretazione.

La Corte d’appello di Rostock ora riammette invece entrambi i fratelli con un giudizio molto severo avverso i giudici del Tribunale. Per quanto riguarda Walter Plywaski dopo che lo aveva riammesso essa sola e non il Tribunale, se fossero modificate le circostanze, avrebbe potuto escluderlo. Ma non ci sono ragioni per farlo; l’interpretazione giuridica dei giudici del Tribunale è infondata. Quanto al fratello William egli era stato ammesso dallo stesso collegio ed a maggior ragione non c’è motivo per cui adesso possa escluderlo.

La Corte d’appello censura anche la critica mossa nella decisione dal Tribunale del 13 febbraio 2017 contro l’avvocato di parte civile Cornelius Nestler “essa non solo manca nell’oggetto, ma ha anche toni offensivi … tanto da giustificare nuovamente nelle parti civili il timore che questa esternazione fuori dai binari del giudice del Tribunale che l’ha sottoscritta sia da ricondurre a prevenzione”.

Sottolineando che la Corte d’appello ha dato di nuovo loro ragione gli avvocati Walther e Nestler rimarcano che nel tentativo di eliminare parti civili scomode il Tribunale ha violato le regole base del procedimento giuridico e ed i principi di una ponderata e congrua formulazione delle decisioni giudiziarie. “Il danno creato dal Tribunale di Neubrandeburg sotto la direzione del giudice Kabisch al prestigio della giustizia del Meclenburgo-Pomerania è già parte della storia della Giustizia” afferma caustico l’avvocato Thomas Walther e preannuncia “valuteremo senz’alto la questione della ricusazione che si impone dal tono stesso della decisione della Corte d’appello” ed aggiunge però che “altri passi dovranno essere ponderati attentamente”. Una mossa possibile che l’avvocato non menziona sarebbe una denuncia penale per violazione del diritto nei confronti del giudice che ha disatteso la decisione di grado superiore.

In ogni caso si deve attendere l’esito della nuova perizia sulle condizioni di salute dell’imputato 96enne disposta dal Tribunale, di cui non è prevedibile il deposito prima di aprile. Per ora è del tutto incerto se è quando ci sarà una nuova data di udienza.

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