Giustizia

Due condanne per vendita di armi

22 Dicembre 2018

In due diversi casi i tribunali tedeschi sono stati chiamati a decidere su come punire la vendita diretta di rivoltelle attraverso internet; ed hanno deciso con diversa severità.

È stato condannato a sei anni per omicidio colposo il 19 dicembre il 31enne gestore del sito di compravendite sulla dark web attraverso il quale un venditore -già condannato a sua volta a gennaio a sette anni- cedette l’arma con la quale nel luglio 2016 il 18enne David Sonboly uccise 9 persone di origine straniera fuori dal Centro commerciale olimpico di Monaco di Baviera e poi si suicidò. La sentenza ha costituito un novum, come hanno riferito tra gli altri le tedesche ARD e SWR, l‘uomo è stato infatti ritenuto responsabile dai giudici del Tribunale di Karlsruhe anche se non era il venditore materiale della pistola: sapendo tuttavia che sulla sua piattaforma (rimasta in funzione fino al 2017) tra gli articoli offerti in vendita si cedevano anche delle armi, egli per i magistrati ha creato l’occasione che l’acquirente vi avesse accesso e quindi si è reso corresponsabile che l’ha usata.

I giudici di Berlino hanno condannato il 18 dicembre a 2 anni e dieci mesi ed inflitto il sequestro di 99.100 euro al cittadino tedesco 35enne Mario R. gestore del sito Migrantenschreck, che dall’Ungheria vendeva illecitamente in Germania, Austria e Svizzera armi con lo slogan che fossero idonee ad “abbattere ogni richiedente asilo”, sfruttando l’ansia per gli immigrati e garantendosi elevati guadagni. Nonostante il rischio di fuga però, tenendo conto che il reo è sposato con un figlio piccolo, dopo solo 9 mesi di carcere preventivo lo hanno rimesso in libertà dietro l’obbligo di firma tre giorni alla settimana alla polizia di Erfurt dove ha indicato di volersi stabilire. Le armi sparavano proiettili di gomma ma erano potenzialmente mortali se il soggetto fosse stato colpito entro cinque metri. Mario R. -un passato di truffe e frodi alle spalle da finte vendite di cellulari ai pacchetti di likes su Facebook- nel corso del processo si è fatto scudo su pareri raccolti in Ungheria, dove vigono tuttavia norme più permissive, per sostenere di essere stato convinto di non violare le leggi. Gli inquirenti ungheresi in effetti non lo avrebbero arrestato per traffico d’armi, ma per il sospetto di riciclaggio di denaro. Nel corso del dibattimento sono stati però presi in esame video da You Tube in cui con le armi offerte da Mario R. veniva sparato a bersagli con le immagini della Cancelliera Angela Merkel, l’ex Presidente tedesco Joachim Gauck ed il politico dei Verdi di origini turche Cem Özdemir. L’80% delle 167 armi esportate in Germania tra il maggio ed il novembre 2016 è stato recuperato presso gli acquirenti, che sono risultati per lo più esponenti del ceto medio. Tra di essi, secondo quanto ha ricostruito Ulf Morling per la rbb24, c’era persino un ex giudice di corte d’appello.

 

Immagine di copertina: Pixabay, https://pixabay.com/it/giustizia-a-destra-legale-avvocato-2755765/.

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