Giustizia
Detenuti a Montecitorio
Parlamento e detenuti: difficile pensare a mondi più lontani.
E infatti mai dei detenuti erano entrati nel Parlamento italiano.
Fino a lunedì 10 febbraio 2020.
Nella nuova aula dei gruppi parlamentari si è svolto un convegno spettacolo di presentazione del progetto GLI ULTIMI SARANNO a cura del parlamentare Raffaele Bruno e il suo gruppo di lavoro composto da attori, musicisti e artisti.
Fino ad oggi hanno fatto più di venti incontri nei penitenziari italiani, collaborando con le realtà di espressione teatrale già presenti, per vivere riti di improvvisazione artistica che vedono i detenuti non solo come spettatori, ma come parte integrante dell’evento.
Così durante il convegno spettacolo si sono esibiti in una drammatizzazione tre ragazzi del carcere minorile di Airola. A dire in prima persona che nessuno è solo il responsabile di un reato, che per tutti c’è una possibilità di cambiare e di crescere. Magari proprio attraverso l’arte e la rigenerazione che questa offre.
Numerose le testimonianze di direttrici dei penitenziari coinvolti e responsabili delle aree trattamentali.
Molti i carcerati presenti discretamente osservati dalle guardie carcerarie.
Al termine hanno preso la parola anche il presidente della camera, Roberto Fico, e la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina che hanno partecipato a tutto l’incontro.
Entrambi hanno citato la costituzione e l’importante articolo 27: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Un vero e proprio baluardo di civiltà, voluto da padri costituenti che avevano conosciuto le carceri come oppositori del regime fascista.
Il momento più toccante del convegno è stato certamente la testimonianza di Lucia Di Mauro, vedova di un metronotte ucciso dieci anni fa, durante una rapina. Donna che non si è lasciata travolgere dal dolore, ma è stata in grado di “adottare” il giovane assassino del marito e ora lo accompagna del suo percorso di riabilitazione.
Raffaele Bruno ha abbracciato Lucia e gli ha tenuto la mano durante tutto il suo racconto.
In questa immagine molto bella sta tutto il senso di un lavoro con persone dimenticate dalla società e talora anche dalle istituzioni.
Allunga la mano e tocca quella dell’altro rendi questo mondo un posto migliore (Diana Ross).
Sul sito www.gliultimisaranno.it materiale di riflessione, immagini e presentazione del progetto.
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