Giustizia
Confermata in appello la condanna ad Oskar Gröning
Il Bundesgerichtshof, la corte d’appello tedesca, ha confermato la condanna ad Oskar Gröning per concorso in omicidio nell’ex lager di Auschwitz-Birkenau. La sentenza nei confronti del 95enne ex SS ha così acquisito validità di cosa giudicata.
Gröning era stato processato dal Tribunale di Lüneburg e condannato a 4 anni di carcere nel luglio 2015 per concorso in 300.000 casi di omicidio. Soprannominato il contabile di Auschwitz, aveva confessato di essere stato sulla rampa di arrivo dei treni dei deportati e di averne poi amministrato gli averi. Come sottolinea la tedesca ARD, l’appello oltre che dai suoi legali era stato presentato anche da alcune parti civili. Se ora Oskar Gröning dovrà effettivamente subire il carcere dipenderà dalle sue condizioni di salute.
Ciò che rileva è che ha trovato conferma per la prima volta anche in appello il nuovo indirizzo giurisprudenziale che riconosce nella mera partecipazione all’apparato di morte di un campo di annientamento nazista i requisiti legali del concorso in omicidio di massa pur senza prova della partecipazione a singoli assassinii e persino di singoli atti di brutalità individuali.
Il nuovo paradigma giudiziario ea stato statuito per la prima volta con la condanna in primo grado espressa nel maggio 2011 dal Tribunale di Monaco di Baviera contro Iwan John Demjanjuk per concorso in omicidio in 28.060 casi nel lager di Sobibor. In quel caso tuttavia la sentenza non giunse a conferma definitiva perché Demjanjuk morì in pendenza di appello in un ospizio.
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