Giustizia
Brucia una parte del Palazzo di Giustizia di Milano. Un danno enorme
La Centrale gip di Milano è stata incendiata, non ci sono feriti, ma i danni e le ripercussioni per la giustizia sono devastanti. Brucia il punto nevralgico dove convergono tutti i fascicoli in fase di indagini e di udienza un po’ come la memoria di un pc. L ‘incendio quando si fara’ la conta dei danni potrebbe significare azzerare indagini e processi ..insomma mettere la giustizia in ginocchio a Milano con ripercussioni enormi, si spera nelle salvezze digitali.
Al settimo piano dove è scoppiato l’incendio, ci sarebbero tutti gli uffici del Tribunale di Sorveglianza, ossia quelli che si occupano delle istanze dei detenuti e di quelli che rischiano l’esecuzione della condanna Penale .Il rogo è divampato in un’ala del VII piano dove si trovano le cancellerie dei gip. Si tratta di un corridoio vicino ad un atrio in cui si trova anche uno sportello informazioni ( cos’ l’ANSA)
L’ipotesi è quella di un cortocircuito ai sistemi informatici, spesso in “sovraccarico” al Palagiustizia di Milano.
Al momento le cause sono tutte da accertare. Ma l’ipotesi al vaglio è quella di un cortocircuito ai sistemi informatici, spesso in “sovraccarico” al Palagiustizia di Milano. Va detto che i sistemi informatici del Palagiustizia milanese avevano già avuto più volte problemi di sovraccarichi e tenuta, tanto che negli ultimi mesi si sono verificati ‘black out’ informatici . Ora tutti gli impianti elettrici sono stati staccati.
“E’ stato un incendio violentissimo con danni terribili”, ha spiegato il pm Alberto Nobili, intervenuto sul posto. Tre piani, quinto, sesto e settimo, sono stati dichiarati inagibili, ma verifiche sono in corso anche sulla stabilità dell’intera struttura. E’ stato un “bel disastro”, ha detto Nobili al termine del sopralluogo con il procuratore Francesco Greco. Oltre ai danni causati dalle fiamme nei tre ultimi piani c’è una grande quantità di fuliggine.
Allo stato è inagibile anche il sesto piano del Palazzo, dove si trovano gli uffici della Dda e di alcune sezioni civili, per l’intervento di spegnimento delle fiamme da parte dei vigili del fuoco al settimo piano. Quando è scoppiato il rogo, poco prima delle 6 del mattino, all’interno del Palazzo e in particolare nei piani coinvolti non c’era nessuno, salvo i presidi di vigilanza delle guardie private agli ingressi del Palazzo. In questi giorni l’attività al Palagiustizia è ridotta ai servizi essenziali per l’emergenza Coronavirus e, in pratica, l’edificio è chiuso al pubblico e si può entrate solo per le urgenze. Anche la presenza di magistrati e personale amministrativo è ridotta al minimo.
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