Fisco
Precompilata 2025 al via: cosa c’è da sapere sulla dichiarazione dei redditi
Cosa c’è nei modelli per la dichiarazione dei redditi e le novità di quest’anno sulla precompilata
È ufficialmente disponibile la dichiarazione dei redditi precompilata 2025. A partire dal 30 aprile, i contribuenti italiani possono accedere alla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate per consultare il proprio modello 730 o il modello Redditi (relativo all’anno d’imposta 2024), mentre sarà possibile modificarli a partire dal 15 Maggio. Lo ha definito l’Agenzia delle Entrate con il Provvedimento n. 193922 del 23 aprile 2025.
Cos’è la precompilata 2025
La dichiarazione precompilata è un documento fiscale predisposto dall’Agenzia delle Entrate, contenente i dati reddituali e le spese detraibili/deducibili raccolti durante l’anno precedente (2024). Il sistema attinge informazioni da diverse fonti, tra cui certificazioni uniche dei datori di lavoro (CU), spese sanitarie e farmaceutiche, contributi versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare, mutui, spese universitarie, spese per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico, contributi previdenziali e assicurativi, bonus edilizi e spese per ristrutturazioni, erogazioni liberali nei confronti delle ONLUS.
Accesso e consultazione dei modelli precompilati
Per accedere alla dichiarazione precompilata, è necessario autenticarsi con una delle seguenti credenziali digitali:
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SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale)
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CIE (Carta d’Identità Elettronica)
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CNS (Carta Nazionale dei Servizi)
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Credenziali rilasciate dall’Agenzia delle Entrate
Una volta effettuato l’accesso, il contribuente può visualizzare, stampare e, a partire dal 15 maggio, modificare o accettare la dichiarazione precompilata. In caso di accettazione senza modifiche, si beneficia di una semplificazione nei controlli documentali successivi.
Novità della precompilata 2025
Tra le principali novità introdotte quest’anno nella dichiarazione precompilata si segnalano:
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Integrazione dei dati relativi ai redditi da energia rinnovabile: i proventi da vendita di energia da fonti rinnovabili sono ora considerati; redditi frontalieri, compresi quelli dei lavoratori frontalieri in Svizzera; redditi da regime forfetario e regime di vantaggio: per la prima volta sono utilizzati anche i dati di fatture elettroniche e corrispettivi; rimborsi “bonus vista” e rimborsi CAI per adozioni internazionali.
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Sezioni tematiche semplificate: i dati sono organizzati in sezioni intuitive, come “Casa” (per informazioni su mutui e affitti), “Spese sostenute” (per oneri detraibili) e “Famiglia” (per dati su coniuge e figli), facilitando la consultazione e la verifica delle informazioni.
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730 semplificato: continua l’opzione del modello 730 semplificato, che guida il contribuente nella compilazione senza la necessità di conoscere quadri, righi e codici, rendendo il processo più accessibile.
Cosa c’è nei modelli degli italiani
Sono 1.298.784.152 i dati ricevuti dal fisco nelle dichiarazioni 2025. Le spese sanitarie si confermano in testa alla classifica con oltre 1 miliardo di documenti fiscali trasmessi. Seguono i premi assicurativi (piu’ di 98 milioni di dati), le certificazioni uniche di dipendenti e autonomi (quasi 75 milioni) e i bonifici per ristrutturazioni (10 milioni e mezzo).
Scadenze e tempistiche
Il calendario per la dichiarazione precompilata 2025 prevede le seguenti date:
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30 aprile 2025: apertura della consultazione online dei modelli precompilati.
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15 maggio 2025: inizio della fase di modifica, integrazione e invio delle dichiarazioni.
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30 settembre 2025: scadenza per l’invio del modello 730.
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31 ottobre 2025: scadenza per l’invio del modello Redditi PF.
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20 giugno 2025: termine ultimo per l’annullamento di un 730 già inviato (possibile una sola volta).
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25 ottobre 2025: scadenza per la presentazione di un 730 integrativo tramite CAF o professionista abilitato.
Modalità di presentazione della precompilata 2025
I contribuenti possono presentare la dichiarazione precompilata in autonomia attraverso l’area riservata dell’Agenzia delle Entrate o avvalersi dell’assistenza di CAF (Centri di Assistenza Fiscale), professionisti abilitati e soggetti delegati, come tutori, amministratori di sostegno o eredi.
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