Dialoghi, l'ultimo incontro è stato dedicato al rapporto tra Intelligenza Artificiale, Fisco e privacy

Fisco

Intelligenza artificiale tra fisco e privacy: il dibattito di Dialoghi

Intelligenza artificiale, privacy e fisco: una relazione complessa e indispensabile. Ne hanno parlato alcuni autorevoli esperti nel corso di un webinar organizzato dal Think Tank Dialoghi

25 Febbraio 2025

Come bilanciare l’uso dell’intelligenza artificiale nel fisco con la tutela della privacy? A questa domanda hanno risposto alcuni dei massimi esperti del settore durante il webinar organizzato dal Think Tank Dialoghi, nato nel laboratorio di idee di ESSE-CI AVVOCATI ed SCNET per favorire il confronto tra la sfera del diritto, le imprese, ed il mondo delle istituzioni, e trasmesso il 18 febbraio sulla piattaforma dell’associazione, su YouTube e su Gestiolex, grazie alla collaborazione dell’avvocato Yuri Rudi del Foro di Modena.

Un confronto stimolante e costruttivo, tra diritto, tecnologia e garanzie per i cittadini, che ha visto protagonisti giuristi, espetti tributaristi e rappresentanti istituzionali.

L’intelligenza artificiale e i limiti alla privacy fiscale

Ad aprire il dibattito è stato il professor Gaetano Ragucci, ordinario di Diritto Tributario all’Università degli Studi di Milano e presidente dell’Associazione Nazionale Tributaristi Italiani. Il docente ha tracciato il quadro normativo che regola il trattamento dei dati personali in ambito fiscale, soffermandosi in particolare sulle restrizioni introdotte dalla Legge 160/2019. Questa norma, in linea con il Regolamento UE 2016/679 (GDPR), giustifica limitazioni ai diritti di accesso, rettifica e cancellazione dei dati personali per esigenze di prevenzione e contrasto all’evasione fiscale. Technique
Il professor Ragucci ha poi approfondito il DM 28 giugno 2022, che regola le modalità con cui i contribuenti possono accedere ai propri dati: un diritto limitato a specifici momenti del procedimento fiscale e solo dopo precise notifiche. Infine, ha sottolineato l’importanza della trasparenza nella profilazione fiscale, sottolineando come le decisioni automatizzate debbano sempre prevedere un intervento umano.

Rischi e opportunità dell’IA nella compliance fiscale e nell’accertamento

Il secondo intervento è stato affidato a Stefano Capaccioli, dottore commercialista, revisore legale e presidente della Commissione @CNDCEC sulla Tassazione delle nuove realtà economiche virtuali. Capaccioli ha evidenziato le potenzialità dell’IA nella compliance fiscale e nell’accertamento tributario, ma anche i rischi di strumenti come il web scraping, che potrebbero portare a un uso distorto dei dati personali.
L’esperto ha insistito sulla necessità che l’Amministrazione finanziaria utilizzi esclusivamente banche dati certificate e ha proposto soluzioni per migliorare la trasparenza degli algoritmi fiscali. Tra queste, la creazione di un’autorità indipendente per il controllo dei software di intelligenza artificiale e il potenziamento del Cassetto Fiscale, affinché ogni cittadino possa preventivamente verificare e segnalare eventuali anomalie nei propri dati.

IA e controlli fiscali: un vuoto normativo?

Un punto cruciale è stato affrontato dalla professoressa Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente del Garante per la protezione dei dati personali, che ha evidenziato un’importante lacuna normativa: l’AI Act non classifica l’uso dell’IA nei controlli fiscali come “ad alto rischio”.
Questa omissione, ha sottolineato la professoressa, significa che le garanzie previste per altre applicazioni dell’IA – come l’obbligo di trasparenza sui dati di addestramento e la gestione degli errori algoritmici – non si applicano ai controlli fiscali. Un vuoto normativo che rende ancora più nevralgico il ruolo del Garante Privacy nel prevenire forme invasive di tracciamento e profilazione.

L’IA nei processi tributari: supporto o minaccia?

A chiudere il dibattito è stato il professor Alberto Comelli, ordinario di Diritto Tributario all’Università di Parma, che ha analizzato il possibile impiego dell’intelligenza artificiale nel processo tributario.
Secondo Comelli, l’IA può essere uno strumento di supporto per i giudici, ma non potrà mai sostituire il fattore umano, essenziale per garantire un giusto procedimento. Ha inoltre posto l’attenzione su un problema di trasparenza, spiegando che gli algoritmi utilizzati dall’Amministrazione finanziaria non sono accessibili e verificabili, il che potrebbe portare a decisioni impositive automatizzate senza un reale controllo umano. Un’eventualità che, anziché rappresentare un progresso, segnerebbe un’involuzione del processo tributario.

Un dibattito che ha toccato temi fondamentali per un futuro attualmente in costruzione.

Ha moderato l’avvocato Mirella Guicciardi, vicepresidente della Corte di Giustizia Tributaria di I grado di Modena e presidente della sezione regionale dell’Associazione Magistrati Tributari dell’Emilia Romagna, l’evento ha offerto riflessioni di grande attualità su un tema destinato a diventare sempre più centrale.
Il rapporto tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti individuali è più che mai delicato, e il dibattito promosso da Dialoghi ha mostrato come l’intelligenza artificiale, se da un lato può aumentare l’efficienza del sistema fiscale, dall’altro solleva questioni etiche e giuridiche che non possono essere ignorate.

 

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