Enti locali

Sardegna: nasce la Giunta del Campo Largo guidata da Alessandra Todde

9 Aprile 2024

È nata oggi la nuova Giunta Regionale della Sardegna guidata da Alessandra Todde. Con il giuramento dei Consiglieri e degli Assessori è quindi ufficialmente partita la XVII legislatura.

Questa la composizione della Giunta con le rispettive deleghe:

  • Maria Elena Motzo Affari generali, Personale e Riforma della Regione;
  • Francesco Spanedda Enti Locali e Urbanistica;
  • Rosanna Laconi Ambiente;
  • Emanuele Cani Industria;
  • Ilaria Portas Pubblica istruzione e Beni culturali;
  • Armando Bartolazzi Sanità;
  • Barbara Manca Trasporti;
  • Giuseppe Meloni Programmazione e Bilancio e assume anche la carica di Vicepresidente (è tra i consiglieri eletti con il Pd);
  • Antonio Piu Lavori pubblici (eletto con Alleanza Verdi Sinistra);
  • Franco Cuccureddu Turismo, Artigianato e Commercio (eletto con Orizzonte Comune);
  • Desirè Manca Lavoro (eletta tra le file del M5S);
  • Gianfranco Satta Agricoltura (eletto tra le fila dei Progressisti).

Ieri la Presidente Todde ha incontrato le delegazioni del Campo Largo (coalizione che viste le dinamiche nazionali pare reggere solo in Sardegna) per condividere la scelta sui dodici nomi e per definire gli ultimi dettagli.

Dopo le iniziali trattative la lista “Uniti con Alessandra Todde” ha infatti ottenuto un posto di rilievo con la nomina di Maria Elena Motzo (funzionaria pubblica e Assessora a Bolotana in provincia di Nuoro) agli Affari generali, Personale e Riforma della Regione. L’Agricoltura è andata invece ai Progressisti con la nomina del consigliere di Sassari Gianfranco Satta.

Un altro nodo è stato quello legato alla Sanità, assessorato fondamentale vista la situazione disastrosa, andato poi ad Armando Bartolazzi, medico patologo e oncologo, già sottosegretario alla Salute nel primo Governo Conte. Questa nomina ha suscitato le prime polemiche perchè il neo-assessore non è sardo. A questo proposito Alessandra Todde ha dichiarato:

Armando Bartolazzi è una persona che esprime competenza, professionalità e, fatemelo dire, è fuori dalle logiche che noi abbiamo qua in Sardegna: e per me essere fuori dalle logiche è un valore aggiunto. Avere un assessore fresco, competente, con esperienza politica ma anche con un curriculum che si fa riconoscere, credo possa dare ciò che serve alla sanità sarda: una visione nuova di professionalità utile dare risposte ai sardi.

Altre figure che possono essere considerate in parte tecniche sono quelle di Francesco Spanedda, architetto e docente universitario del dipartimento di Alghero a cui vanno gli Enti locali, e Barbara Manca, ingegnera e assessora a Quartu, che ottiene la delega ai Trasporti.

Una Giunta che rappresenta sia la politica che il mondo delle professioni, ma che rappresenta soprattutto le varie aree geografiche della regione.

Il nuovo Consiglio Regionale

 

Tra i 60 consiglieri eletti il 25 febbraio scorso siedono una trentina di esordienti, ma le donne sono solo 10. Situazione sconfortante e solo parzialmente bilanciata da una Giunta composta, compresa Todde, al 50% da donne.

Ecco tutti i nomi divisi per lista di elezione:

  • M5s: la stessa Todde, Michele Ciusa, Gianluca Mandas, Desirè Alma Manca, Lara Serra, Alessandro Solinas, Emanuele Matta, Roberto Franco Michele Li Gioi;
  • Progressisti: Francesco Agus, Gianfranco Satta, Ivan Pintus;
  • Partito Socialista Italiano Sardi in Europa: Lorenzo Cozzolino;
  • Sinistra Futura: Paola Casula, Giuseppino Canu, Luca Pizzuto;
  • Pd: Giampietro Comandini, Valter Piscedda, Camilla Gerolama Soru, Antonio Spano, Carla Fundoni, Roberto Deriu, Antonio Solinas, Gianluigi Piano, Alessandro Pilurzu, Salvatore Corrias, Giuseppe Meloni;
  • Orizzonte comune: Sandro Porcu, Angelo Francesco Cuccureddu, Salvatore Cau;
  • Uniti per Alessandra Todde: Giuseppe Frau, Valdo Di Nolfo, Sebastiano Cocco;
  • Alleanza Verdi Sinistra: Maria Laura Orrù, Antonio Piu, Giuseppe Marco Dessena, Diego Loi;
  • Riformatori sardi: Umberto Ticca, Aldo Salaris, Giuseppe Fasolino;
  • Udc: Alice Aroni;
  • Psd’az: Giovanni Chessa, Piero Maieli, Alfonso Marras;
  • Forza Italia: Ivan Piras, Giuseppe Talanas, Angelo Cocciu;
  • Sardegna al centro 20venti: Stefano Tunis, Antonello Peru, Alberto Urpi;
  • Alleanza Sardegna PLI: Stefano Schirru, Francesco Paolo Mula;
  • Lega: Alessandro Sorgia;
  • Fratelli d’Italia: Fausto Piga, Corrado Meloni, Antonello Floris, Maria Francesca Masala, Emanuele Cera, Gianluigi Rubiu, Cristina Usai, oltre a Paolo Truzzu (candidato governatore arrivato secondo).

La prima seduta dell’assemblea regionale è stata presieduta da Lorenzo Cozzolino in quanto consigliere più anziano, ma al terzo scrutinio l’aula ha eletto il nuovo Presidente del Consiglio Regionale.

Si tratta di Piero Comandini, segretario regionale del Partito Democratico, che alla terza votazione ha ricevuto la maggioranza con 42 voti, ricevendo supporto anche dai banchi della minoranza.

Grazie a tutti coloro che mi hanno votato. Grazie a tutti i 60 consiglieri regionali. Grazie per la fiducia per portare avanti il senso di responsabilità che dobbiamo avere. Dobbiamo volare alto. Non chiedo a nessuno di rinnegare la propria ideologia. Ma ora dobbiamo avere davanti a noi i problemi della Sardegna e i sardi. In questa istituzione dobbiamo trovare le soluzioni. Tutti assieme. Ringrazio Paolo Truzzu, per come ha condotto la campagna elettorale e per le parole di apprezzamento che ha avuto. Si è messo a disposizione. Lavorare assieme ci aiuterà. Noi dobbiamo fare le riforme. È una nuova fase, viviamola assieme. Sono convinto che se faremo una cosa del genere, saremo protagonisti di una fase straordinaria.

Con queste parole un commosso Comandini ha evidenziato la necessità di una Legislatura “Costituente” che segni una ripartenza per la Sardegna e per i suoi cittadini. Le riforme avranno dunque fondamentale importanza, e questo peserà sul ruolo centrale della neo-assessora Motzo.

Alla Giunta e al Consiglio spetterà il compito di risollevare una regione che ha estremo bisogno di investimenti sulla Sanità, sui Trasporti interni e soprattutto su quelli esterni, sul Lavoro (o meglio sulla sua mancanza), ma tra le altre cose deve anche dare maggiori possibilità ai giovani che, se decidono di andar via, lo devono fare solo per scelta e non per mancanza di futuro.

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