Costume
La propaganda a 5 Stelle su Facebook che non pulisce Livorno
A leggere l’Italia da FB tutto sembra a posto. Oppure tutto sembra un disastro. Perché la massima libertà di informazione spinta oltre una certa soglia tende evidentemente a confondersi con il caos più assoluto. E in questi giorni a leggere la situazione della spazzatura a Livorno la sensazione che ho avuto è stata più o meno la medesima. Ieri su Facebook era un florilegio di immagini di una città pulita e tornata al decoro dopo la rivoluzione di sabato e di domenica con tutto il personale di Aamps convocato in assemblea permanente a seguito dalla proposta avanzata dalla giunta di portare la propria municipalizzata in concordato preventivo. E chi si provava ad ammettere o a dimostrare il contrario era un falso ed un facinoroso. Perché alla fine la verità, come la spazzatura, puzza. Ed ecco l’altra parte di FB, quella che la spazzatura la vede e la mette anche sul social.
Io stamani per tentare di ristabilire anche nelle mie idee un minimo di ordine ho cercato di contare i cassonetti che non erano proprio esattamente come i 5 Stelle li stavano descrivendo. Ne ho trovati che strabordavano ancora di immondizia in via Calatafimi, dove ho cercato di sistemare anche il mio sacchettino. Poi in via Mangini, in via delle Siepi. Erano le 6.50. Ieri sera anche nelle zone di Coteto e Salviano la situazione non era idilliaca. Alcuni cassonetti sono una spettacolo veramente penoso che ho avuto il gusto di non fotografare per il disgusto di vedere la mia città conciata così. Per me la propaganda ha le gambe corte ed è inutile cercare di ammansirmi con un nuovo fantastico supermercato nella già capitale dei supermercati. A me, e a tante gente come me, della Esselunga non me ne frega proprio niente. Io pretendo, casomai, un ospedale che funzioni, un programma culturale che funzioni e dei servizi che funzionino. Tutto il resto è propaganda e non vale 5 stelle. Intanto dall’inizio del nuovo corso sono già passati 18 mesi.
L’assessore all’ambiente Giovanni Giordani ha usato un’ottima metafora per descrivere la situazione del concordato preventivo di Aamps. Se uno non sa dove andare ad un bivio perché non so la strada dove va, “invece di guidarla io la macchina, la metto in mano a un altro???”. Ed ha fotografato perfettamente la situazione. Ha poi definito Nogarin un “bluff” ed ovviamente è stato anche cacciato. Io, nel frattempo, sono arrivato alla stazione di Livorno e qui non riesco nemmeno a prendere un caffè, perché sembra di essere nel far west. Il bar della stazione è chiuso ormai da mesi. “Questa stazione è lo specchio esatto della città”, mi ha detto un amico qualche giorno fa. Esattamente. Amaramente vero, vedere per credere. Come i cassonetti di stamani. E allora allungo la lista. Io, quando vado a lavoro, pretendo anche un caffè in un bar che si rispetti e in una stazione che si rispetti. E fatto bene!
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