Enti locali
Inno di Lombardia, brutto e inutile
Tra le cose inutili del 2014, o comunque di cui non se ne sentiva proprio il bisogno, trova sicuramente posto l’inno della Lombardia: “Lombardia, Lombardia”. Già, la regione Lombardia. Un ente inutile, carissimo e dalla recente storia non certo edificante, nota ai più come poltronificio e carrierificio per anonimi travet della politica, luogo di pratiche discutibili, gente strapagata, rimborsi facili ed esosi, per non parlare del torbido malaffare che a fasi alterne trapela grazie alla magistratura. La classica ridotta della casta, così verrebbe da pensare. La gente è alle prese con la crisi e la recessione più lunga della storia e la casta del Pirellone pensa al sollazzo. La gente ha fame maestà, non ha pane. Ebbene dategli un inno da canticchiare, come fosse una brioche, per parafrasare Maria Antonietta. Che tristezza! Avessero almeno pescato nel vasto repertorio musicale classico, tanto per rinverdire l’identità di una regione divisa tra Insubria e Nordest ed invece ci si è accontentati di riciclare una canzonetta del 1991, messa insieme da un cantautore in pensione. Si tratta infatti del riadattamento di una vecchia canzone del 1991: Per la gloria, scritto nel 1991 da Mario Lavezzi e cantato da lui stesso, Riccardo Cocciante, Gianni Bella, Mango e Raf e dedicato a Chico Mendes, il sindacalista brasiliano che lottò con i contadini contro il disboscamento della foresta amazzonica. Decisamente simile l’attacco del pezzo, così come il ritornello. Un inno inventato un anno e mezzo dopo “l’intuizione” nata da un’inattesa conversazione a Milano fra Mogol, il paroliere di Lucio Battisti, e il governatore leghista Roberto Maroni. Quindi, testo firmato da Mogol, musiche di Mario Lavezzi, con il contributo di Mango. Un inno a cosa serve? Lo sappiamo benissimo, ma questo è banale, non tocca il sentire lombardo degli abitanti, non crea certo senso d’appartenenza, non si identifica in nulla. Uno spot, o meglio un jingle, da utilizzare forse per campagne istituzionali o per altro materiale trash da televisione commerciale.
Una risata, oops! Un inno, vi seppellirà.
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