Enti locali

Caro Saviano, io alle primarie in Campania voto e ti spiego perché

1 Marzo 2015

Caro Roberto Saviano,

sono un giovane campano iscritto ai Giovani Democratici e al Partito Democratico e sono sincero: il tuo appello al non voto di ieri notte mi ha lasciato molto tempo a riflettere. Ti stimo per quello che scrivi, e almeno allo stesso modo per quello che sei. E proprio per questo, piuttosto che correre alla fatwa social e gridare allo scandalo, mi sono chiesto per un po’ se non stessi sbagliando io. Me lo sono chiesto con la massima laicità e onestà, senza pregiudizi, ragionandoci per qualche tempo di notte, come tu sai fa chi ha bisogno di dare risposte a se stesso prima di darle agli altri. E mi sono promesso di rendere pubblica la mia decisione: un po’ per la fatica notturna, un po’ perché avrei voluto tanto che gli stessi delle fatwa di cui sopra mi spiegassero perché avevi torto tu e ragione loro.

Provo a dirlo in poche righe. Credo che il primo impegno che un cittadino campano possa chiedere al Partito Democratico è quello di mettere fine a cinque anni di scempi e compravendite di bugie che porta il nome di Stefano Caldoro. Oltre che di Nicola Cosentino, Luigi Cesaro e sodali, è chiaro. Quando sei un lavoratore pendolare, o il parente di un disabile, o un disoccupato iscritto a Garanzia Giovani, o un idoneo non assegnatario di borsa di studio e vivi in Campania, sai cosa ha significato la giunta Caldoro. E se magari ci ragioni su, nelle interminabili attese alle fermate degli autobus, o al pronto soccorso, o mentre aspetti una chiamata, per un lavoro o per la tua borsa di studio non importa, assumi una consapevolezza. Che per non meritarti altri cinque anni di Caldoro hai un solo dovere morale: votare un’alternativa o candidarti. Ma mai può sfiorarti l’idea che non scegliere possa essere la soluzione, fosse anche solo per votare scheda bianca. Perché nel non voto, in fondo, dietro l’apparenza della protesta, c’è la grande menzogna dell’antagonismo: che se non partecipi delegittimi. E che solo non partecipando domani sarai legittimato a dissentire. Ma della legittimità della critica, caro Roberto, lo studente, il lavoratore e il malato di cui ti dicevo credo se ne faranno ben poco.

Non fraintendermi: non difenderei mai l’operato della classe dirigente campana del Partito Democratico, per carità. Sono consapevole di rischiare di essere associato anch’io a te nella fatwa, ma rispetto la promessa di laicità e onestà che ti ho fatto all’inizio. Ma io oggi voto proprio per questo Roberto.

Voto perché voglio esercitare il mio diritto di provare a dare un’alternativa alla Campania.

Voto perché il PD è l’unico progetto che permette a tutti di contribuire nel costruire quella alternativa.

Voto perché il mio voto non inquina le primarie.

Voto perché oggi ci saranno 1800 volontari a garantire che quel voto non sia inquinato. E una buona parte, scusa se sono pedante ma ci tengo, sono Giovani Democratici.

Voto perché nel più breve tempo possibile un nuovo Gruppo Dirigente nel PD, che esiste ed è sempre più forte, possa prendere in mano le sorti del mio partito nella nostra regione.

Quindi, Voto perché chi oggi sceglie di non partecipare possa tornare a farlo domani. Non tra cinque anni, alle prossime regionali, ma a maggio, per un programma politico valido. E spero che  tra questi possa esserci anche tu.

Con la profonda stima e ammirazione che ho per te

 

Alessandro Mario Amoroso, un militante

 

P.s.: nella foto c’è un esempio di cosa intendo.

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