Governo

E la propaganda renziana inaugura il controllo preventivo sui tweet dei renziani

14 Novembre 2014

ROMA – I report su Palazzo Chigi che corron veloci di bocca in bocca raccontano di un premier-segretario “carico di preoccupazioni” per i dossier che l’esecutivo affronterà nelle prossime settimane. Il Jobs Act, la legge di stabilità, la riforma elettorale, e, infine, le dimissioni “annunciate” di Giorgio Napolitano, attanagliano i pensieri del giovane presidente del Consiglio, assediato dai partitini della larga maggioranza, e sotto scacco dell’evergreen  Silvio Berlusconi. La preoccupazione è tale che, secondo indiscrezioni raccolte dagli Stati Generali, “ormai Matteo monitora tutto, persino i tweet dei parlamentari”. Ecco, l’ultima frontiera del renzismo passa dal controllo dei cinguettii. Prima di esternare un pensiero a mezzo social, il parlamentare “dovrà” inviare un sms o “un messaggino su whatsapps” al sempre sveglio portavoce del premier, Filippo Sensi. Il quale approverà o meno i 140 caratteri del peones di rito renziano. E se il deputato non rispettasse l’ordine di scuderia? Presto lo scopriremo.

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