Appalti

Tolfa, Santa Marinella e Ladispoli: cosa sta succedendo?

30 Maggio 2021

Ma, soprattutto, perché nessuno ne parla? Il litorale laziale, quel triangolo che comprende i tre comuni, è al centro di un’inchiesta che ha portato al rinvio a giudizio di 17 persone per corruzione e abuso d’ufficio

Tolfa, Santa Marinella e Ladispoli. Che cosa hanno in comune questi tre comuni laziali oltre ad essere parte della provincia di Roma? Si tratta di poco meno 150 Kmq che, in questo momento, sono oggetto di un processo per corruzione, abuso d’ufficio con aggravanti che coinvolge amministratori, funzionari pubblici e una cooperativa.

Non è un territorio con “anticorpi” nei confronti della criminalità organizzata di stampo mafioso tant’è che tutto il territorio del Lazio è stato scelto, da tempo, dalle organizzazioni criminali per costituirvi articolazioni logistiche per il riciclaggio di capitali illecitamente accumulati e per l’investimento in attività imprenditoriali. Le organizzazioni criminali che operano nel Lazio sono tra le più attive nell’infiltrarsi nell’economia legale. Non sono escluse da queste ramificazioni le cittadine sul litorale a nord della capitale, da Ostia a Civitavecchia, passando per Ladispoli e Cerveteri. E anche gli autoctoni, nel tempo, hanno imparato la lezione.

La vicenda in oggetto scaturì nell’ottobre del 2015 quando la Guardia di Finanza, su mandato dell’allora sostituto procuratore Lorenzo Del Giudice, effettuò diverse acquisizioni di atti in alcuni comuni del litorale. L’ipotesi della magistratura inquirente è stata quella che, in cambio di assunzioni di amici e parenti di amministratori locali, furono concessi diversi appalti a cooperative che operano nel settore del sociale sul territorio. Ce n’è una, che compare maggiormente nell’indagine della Procura di Civitavecchia, ed è la “Casa Comune 2000”, con sede a Ladispoli. Il titolare è stato più volte intercettato telefonicamente, ed è proprio da quelle intercettazioni che si formata l’accusa ipotizzata dalla magistratura inquirente. La sostituto procuratore Allegra Migliorini, che ha ereditato l’indagine dal suo predecessore, avanzò nel 2019 l’istanza all’ufficio del gip tribunale di Civitavecchia, per le persone coinvolte. Si tratta di 17 persone che sono state rinviate a giudizio. Tra gli indagati ci sono personaggi di primo piano delle amministrazioni locali del litorale civitavecchiese, come l’ex sindaco di Santa Marinella Roberto Bacheca, e quello attuale di Tolfa Luigi Landi. Oltre a loro Luigi Valà, Alfonso Di Giuseppe, Aneta Urszula Jastrzebaska, Paolo Aloisi, Rosanna Cucciniello, Anna Maria Moroni, Gioia Bianchi, Mauro Folli, Franco Morra, Ugo Gentili, Sonia Guida, Stefania Poliandri, Crescenzo Paliotta, Marco Pierini, Casa Comune 2000 Soc. Coop. A r.l.. Tutti i 17 imputati sono stati rinviati a giudizio per corruzione, abuso d’ufficio con aggravanti, esclusa quella mafiosa.

Dopo l’udienza preliminare del 10 dicembre 2019 e quella del 10 novembre 2020, lo scorso 4 maggio 2021 presso il Tribunale di Civitavecchia, davanti al giudice Dottor Giuseppe Coniglio, alla presenza del Pubblico Ministero dott. Savelli e dopo altri due anni dalla richiesta di rinvio a giudizio, si è tenuta l’ulteriore udienza preliminare. Parte civile l’associazione Mamme Etrusche – oggi denominata Comitato per la Legalità e l’anticorruzione – nella persona della Presidente Francesca Toto, ammessa perché il Gip ha ritenuto legittima la sua costituzione nonostante l’opposizione degli avvocati difensori. Tutti gli imputati, nonostante la richiesta di non luogo a procedere degli gli avvocati difensori, sono stati rinviati a giudizio.

L’udienza è stata fissata per il prossimo 1 febbraio 2022.

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