Appalti
Gioco d’azzardo, lo strano rinvio della nuova normativa
Troppo presi dalla Grexit, dalla minaccia del terrorismo islamico e dall’invasione dello straniero, gli italiani non si sono accorti che il 27 giugno, solo una settimana fa, è stato stralciato dall’ordine del giorno del Consiglio dei ministri il decreto che avrebbe regolamentato il gioco di azzardo in base ad una bozza che ha ricevuto molte critiche dal mondo associativo cosiddetto no slot. L’intera normativa è stata sospesa e rinviata a settembre.
Coincidenza, solo due giorni prima Sistema Gioco Italia (la federazione dell’industria del gioco e dell’intrattenimento aderente a Confindustria) che aveva dato parere positivo alla nuova disciplina, contrariamente ad altre associazioni, aveva diffuso i dati di uno studio, “L’industry italiana dei giochi pubblici”, realizzato per conto di SGI da MAG Consulenti Associati.
“Una ricerca da cui emergono le potenzialità di un settore per il quale è necessario favorire il consolidamento e la specializzazione dell’offerta di gioco nel mercato nazionale, e promuovere allo stesso tempo una maggiore presenza delle aziende italiane sui mercati esteri, sostenendo il modello di controllo telematico e, più in generale, le soluzioni industriali sviluppate nel nostro Paese”.
Lo studio fornisce i numeri dell’industria del gioco in Italia: 6 mila e 600 imprese, che danno vita ad un bacino occupazionale di oltre 140 mila addetti. Tra questi sono almeno 5mila le persone dedicate al comparto strettamente produttivo (prodotti di gioco, terminali e reti dei sistemi di controllo dei concessionari) che ha raggiunto nel 2014 un valore di 500 milioni di euro nel 2014.
Il valore della produzione risulta concentrato nel settore delle gaming machines, per una percentuale complessiva tra AWP e VLT di 60,3% e un valore di 302 milioni di euro. Segue il settore delle lotteries con 120 milioni (24,1%), i prodotti di gioco on line con 51 milioni (10,1%), il betting con 24 milioni (4,8%) e il bingo con 3 milioni (0,6%).
“Sono proprio le macchine da intrattenimento, oltre i sistemi di totalizzazione e lotterie poi diffusi a livello internazionale, le eccellenze di prodotto segnalate dallo studio e per le quali si distinguono piccole e medie imprese ad elevata specializzazione, localizzate in particolare nelle regioni settentrionali. Realtà, queste, che rappresentano le migliori esperienze di una filiera che ha preso origine, tra gli anni ’80 e ’90, dalla tradizionale industria elettromeccanica e che ha visto l’ingresso nel gaming di molte aziende divenute poi, anche grazie alla regolarizzazione del settore, realtà multiprodotto attive anche nel vending machines, nella microelettronica, nello sviluppo di software”, spiega lo studio.
Nel 2014 la raccolta è stata di 84.487 miliardi. Di questi, 67.893 sono andati alle vincite e i rimanenti 16.593 divisi tra gettito erariale (7.773; 46,8%) e ricavi netti di filiera (8.820; 53,2%).
Nel comunicato stampa diffuso da Sistema Gioco un’affermazione che, letta tra le righe, sembra un monito alla politica che intende regolamentare l’azzardo: “Sono cifre che non possono che risentire della regolazione dei giochi e degli effetti che essa determina sulle attività di impresa. D’altra parte, è lo stesso studio ad evidenziare come le limitate opportunità di esportazione siano proprio legate agli elevati vincoli regolatori nazionali sui prodotti di gioco. Così come, sul fronte interno, lentezza e incertezza nella regolazione possono limitare lo sviluppo della produzione e lo stesso mercato italiano”.
Sull’altro fronte, nella stessa data in cui il provvedimento veniva stralciato, a Bologna, in un convegno, si rendeva noto il dato degli effetti della dipendenza da gioco d’azzardo: sono novecentomila in Italia le persone che gravitano nell’universo sofferente della ludopatia, dove, “chi scommette in modo compulsivo finisce spesso per rovinare se stesso e il proprio nucleo familiare, sfaldando il tessuto sociale circostante”.
Al convegno “Smetto quando voglio, percorsi di prevenzione e recupero dal gioco d’azzardo compulsivo”, Pier Paolo Baretta, sottosegretario di Stato dell’Economia e delle Finanze, parlava di buone ragioni della regolamentazione sull’azzardo temporaneamente rinviata all’esame della nuova legge di stabilità perché «dobbiamo conciliare le esigenze di tutelare la salute pubblica, combattere l’illegalità e dare un apporto all’erario».
La prima bozza della nuova normativa sul gioco d’azzardo è dell’11 febbraio scorso, ma è già stato sottoposto a varie “revisioni”. secondo quanto denunciato nei mesi da alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle.
Proprio sul sito beppegrillo.it, in un post del 22 febbraio scorso, si legge:.”Il sottosegretario Baretta annuncia che vuole togliere dal mercato migliaia di slot machines. Ma c’è un trucco.Verranno sostituite con apparecchi analoghi alle ancor più dannose e pericolose Videolottery-Vlt. Tutti sappiamo che le slot machines da bar sono in crisi, perché hanno tappezzato ogni locale pubblico possibile e si trovano con un eccesso di offerta, anche perché il mercato glielo stanno mangiando le slot di seconda generazione, dette più precisamente Videolottery o in sigla VLT. Sono quelle che consentono di giocare direttamente banconote, dove la posta è più alta, che ti prosciugano le tasche in pochi minuti e che danno più facilmente dipendenza”.
Per il M5S, “le VLT sono quelle sulle quali più di tutte puntano le mafie per il riciclaggio di denaro sporco. Tanto che in una missione della Commissione antimafia a Reggio Emilia, il Procuratore della Repubblica di Bologna ed i Prefetti che lottano contro le infiltrazioni hanno proposto di estendere i certificati antimafia alle licenze VLT. Ebbene all’articolo 12 della bozza dil governo non si accinge a togliere le slot machines, ma a sostituirle con apparecchi analoghi alle Videolottery. E all’articolo 14 le autorizzazioni per installare Slot machines automaticamente si rendono valide anche per le videolottery”.
“Dalla prima bozza a quelle successive sono sparite norme che ponevano obblighi ai concessionari”, chiosavano i grillini.
Sarà interessante capire quali altri correttivi saranno apportati fino a settembre, e per fare piacere a chi.
@antoniomurzio
Devi fare login per commentare
Accedi