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L’export dei distretti lombardi cresce del 3,8%

3 Maggio 2019

Il rallentamento del commercio mondiale ha impattato anche sui distretti industriali della Lombardia, che hanno registrato un lieve affievolimento del ritmo di crescita delle esportazioni aumentate solo del +0,7% nell’ultimo trimestre del 2018. Va tuttavia rilevato che il periodo si confronta con un quarto trimestre del 2017 particolarmente brillante (+9,8% sul 2016). Lo scorso anno si è comunque chiuso con un aumento complessivo dell’export del 3,8 per cento.

La crescita è quantificabile in circa 109 milioni di euro in più di export, raggiungendo un risultato che è tra i migliori a livello distrettuale nazionale, fa notare il Monitor dei distretti industriali lombardi, realizzato dal Centro Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. La crescita media annua delle esportazioni è stata del 2,2 per cento. Il risultato è stato raggiunto in particolare modo grazie ai mercati maturi, che registrano una crescita cumulativa del 6,4 per cento. Dalla Lombardia si esporta in Germania, Francia, Spagna, che se considerati unitariamente valgono più di un terzo delle esportazioni distrettuali della regione.

In Germania la Lombardia ha venduto il 6,7% in più rispetto al 2017 portando a casa 281 milioni di euro in più, e in Francia ha venduto il 6,2% in più (+157 milioni di euro), nonostante un quarto trimestre non esaltante.

Anche l’export verso gli Usa è cresciuto (+13,5%), ma si tratta di un risultato molto polarizzato, sia a livello settoriale sia di singoli distretti. Il mercato ha agito da traino per le esportazioni della filiera dei metalli ma con evidenti rallentamenti in coda al 2018, dopo l’introduzione dei dazi su alcuni prodotti. Tra le realtà che hanno beneficiato di più della domanda statunitense ci sono la meccanica strumentale di Bergamo e Varese e le macchine per la lavorazione e la produzione di calzature di Vigevano.

In lieve calo risulta invece l’export destinato al Regno Unito (-1,6%). Segno negativo anche le esportazioni dirette ai mercati nuovi non vanno alla grande, essendo calate del 3,9% nel trimestre ottobre-dicembre 2018. L’export verso i mercati emergenti chiude l’anno con un calo dello 0,8%, solo perché nel secondo trimestre si era registrata una piccola ripresa.

I mercati più critici sono quello turco e la Russia e l’Algeria, quest’ultima molto legata al mondo dell’acciaio per le costruzioni, smorzando così gli effetti positivi dell’incremento delle vendite in Cina (+4,2% nel 2018), India (+21,5%) e mercati dell’Est europeo (su tutti Repubblica Ceca, +14,5%).

Quali sono i distretti lombardi che hanno esportato di più 

Tra i distretti che si posizionano ai primi dieci posti della classifica regionale per evoluzione dell’export 2018 emergono cinque realtà, tutte del settore metalmeccanico: lavorazione dei metalli Valle dell’Arno (+14%), metalli di Brescia (+8,9%), rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane (+6,4%), metalmeccanico del Basso mantovano (+5,5%), meccanica strumentale di Bergamo (+3,3%).

Particolarmente dinamico anche l’export 2018 della gomma del Sebino Bergamasco (+7,4%), nonostante la domanda proveniente dalle imprese tedesche dell’automotive sia diminuita, e delle calzature di Vigevano (+6,6%), trainate dai mercati del lusso.

Anche i distretti del legno hanno registrato una performance superiore alla media: l’export in Brianza è salito del 5,7%; il distretto di Casalasco-Viadanese ha registrato il +3,6 per cento.

Da segnalare, infine, anche la crescita del 4,3% del distretto del riso di Pavia.

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