A Roma la Raggi può perdere? Assolutamente sì, ma solo se…
I grillini oggi festeggiano loro candidata che nella tarda serata di ieri si è presentata in conferenza stampa enfatizzando (con l’ormai celebre recitazione da attrice […]
Lui ci mette il cuore, come recita il suo slogan elettorale. Al resto ci pensano gli amici, quelli di sempre, con cui ha condiviso i tanti successi della vita professionale, o i nuovi compagni di viaggio, incontrati per strada nell’emozionante corsa verso il Campidoglio. C’era davvero tutta Roma, almeno quella che conta sul serio, ieri sera agli Studios di Cinecittà, alla cena di finanziamento per il prode Alfio Marchini, il costruttore romano “libero dai partiti”, tranne che dal suo, dove, a distanza di tre anni dalla sua discesa in campo, sono entrati tutti: Berlusconi, Storace, Alemanno e Alfano.
Da una parte della città, il popolo delle unioni civili festeggiava nella splendida cornice di Fontana di Trevi, ornata dai colori dell’arcobaleno. Dall’altra, a pochi chilometri dal Grande Raccordo Anulare, il potere capitolino si riuniva intorno al “prescelto”, l’uomo gradito ai “palazzinari”, al Vaticano, e perchè no, anche a quella parte di sinistra Pd cittadina, pronta a tramare nell’ombra delle urne lo spettro del voto disgiunto.
Il parterre degli ospiti per la cena, fatto circolare in via del tutto carbonara dai responsabili della lista Marchini, prevedeva infatti la partecipazione del costruttore Francesco Gaetano Caltagirone, del presidente del Napoli, Aurelio de Laurentiis, e soprattutto di Gianni Letta, sponsor istituzionale del bell’Alfio. E per pasteggiare insieme a loro, sognando magari di contribuire al destino di Roma, c’è anche chi ha speso fino a mille euro. Almeno i pù facoltosi o convinti sostenitori di Alfio, il quale, per non tradire la sua anima “popolare”, ha pensato anche alle fasce deboli con dei menù ridotti da 500 euro, o addirittura, da 200 euro.
Impossibile sapere se l’obiettivo dei 600 posti a sedere sia stato raggiunto e quanto sia la quota di contributi effettivamente raccolta a fine serata. Di sicuro, dalle 23 in poi, chi si trovava in via Lamaro, di fronte all’ingresso degli studios, ha assistito ad una parata automobilistica di tutto rispetto. Fra suv tirati a lustro, macchine di grossa cilindrata e veicoli in uso al corpo diplomatico.
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