Partiti e politici

Il disperato tentativo di Renzi di salvare la faccia mandando via De Luca

26 Marzo 2015

Ha stravinto le primarie, è già in campagna elettorale, ma presto potrebbe cedere il passo a un altro candidato. Vincenzo De Luca, ex sindaco di Salerno  e vincitore alle primarie dello scorso uno marzo, non demorde. Anzi. Rilancia come solo sa fare lui: «Si va avanti in fondo – afferma in una intervista a Radio Anch’io – io non mi muovo di una virgola, da parte del Pd sento il sostegno pieno». Sarà. Ma i segnali che arrivano proprio dalla Capitale non vanno esattamente nella direzione espressa dallo sceriffo di Salerno.

Al Nazareno, ad esempio, starebbe circolando un sondaggio Ipr Marketing  che riguarda quale candidato avrebbe più consenso alle regionali del Pd. E, guarda caso, il Partito democratico starebbe pesando, oltre al vincitore De Luca, anche il ministro Andrea Orlando, il dalemiano Enzo Amendola e Luigi Nicolais. «Ma come – si chiede in Transatlantico un pretoriano del giro deluchiano .- abbiamo un candidato che si chiama Vincenzo De Luca e sondiamo altri profili come quello Orlando?». Il dubbio resta, insomma.

Anche perché nelle ultime 24 ore il pressing su un eventuale passo indietro dell’ex sindaco di Salerno è cresciuto considerevolmente. Raccontano i retroscena del Palazzo che  in un incontro riservato tra Luca Lotti e Vincenzo De Luca – che si è tenuto ieri pomeriggio presso la sede della presidenza del Consiglio –  il sottosegretario di fede renziana abbia espresso più di una perplessità sulla candidatura del vecchio leone di Salerno, in virtù della condanna in primo grado per abuso di ufficio, lasciando intendere che sarebbe ragionevole “un passo indietro”. Ecco perché, stando così le cose,  la candidatura di De Luca  appare più in discussione che mai.

Secondo i beni informati, infatti, nel giro di una settimana si potrebbe già conoscere il nuovo profilo del candidato del centrosinistra per la corsa a Palazzo Santa Lucia. Al momento, però, l’ipotesi più accreditata sul tavolo resta una soltanto. Scartato Raffaele Cantone, impegnato all’Anticorruzione, il nome forte che circola in queste ore è quello del Guardasigilli Andrea Orlando. Un profilo che, come spiegano in Transatlantico, riuscirebbe a trascinare anche il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, che non ha ancora chiuso alcuna trattativa con il governatore Stefano Caldoro.  Un caso?

@GiuseppeFalci

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