Nasce Eatalicum, l’app del Pd per conquistarsi un posto in lista: ed è bufera
L’idea è venuta da un brillante sviluppatore siciliano appena tornato da Palo Alto. Si tratta di un ex cervello in fuga dell’Etna Valley che, dopo aver pure frequentato un corso di formazione professionale di pasticceria, era fuggito in California dove ha cercato fortune nel mondo delle App. Appena rientrato nell’isola, Carmelo detto “Cookieman” ha creato la più innovativa delle App e l’ha messa disposizione del Pd che in questi giorni la sta provando con qualche successo ma anche con qualche “bug” polemico in via di soluzione. Sembra surreale ma non lo è. Benché Eatalicum non sia ancora pubblicamente disponibile on line nei public store, al momento l’App è installata in un centinaio di beta-tester sparsi per l’Italia, peraltro con un significativo numero di esponenti siciliani, che da un paio di mesi a questa parte la stanno usando in prova.
L’idea, a quanto pare, pare essere stata accolta con successo al Nazareno. L’App sembra risolvere il problema della copiose cooptazioni di soggetti, sigle e partiti che per effetto bandwagon sono stati (e verranno) inglobati nel Partito Della Nazione. Il problema nasce dal fatto che, una volta eliminati alcuni organi elettivi (Senato, Province) ed avendone dimezzato il numero in altri (Regioni, Comuni), per Renzi si presenterà il problema dei problemi: ovvero, non a tutti potrà essere garantito il posto in lista con la nuove legge elettorale alle prossime elezioni nazionali e non a tutti potrà essere garantita un’alternativa extra parlamentare.
L’App ha un meccanismo semplice-semplice. Con una grafica semplice ed accattivante, ha un servizio di geolocalizzazione dove ciascun utente iscritto potrà scegliere tra due sezioni: il collegio plurinominale o la lista bloccata. Carmelo Cookieman non ha esitato un attimo anche a giocare graficamente con l’esperienza maturata nel corso di formazione professionale, spesa sul fronte dei dolciumi e con un po’ di brillante ironia. Il posto in lista si conquista con icone grafiche di cannoli e brioches percepiti via algoritmi dell’App. Per conquistarsi la candidatura – secondo la posizione in lista – occorrono tra i 500 e i 1500 cannoli per collegio. Il numero dei cannoli aumenta via-via che ogni aspirante candidato inserisce le proprie “doti” elettorali: che si tratti di territorio o di lobbies utili tipo: patronati, cliniche, associazioni no-profit influenti, fondazioni e via andare. Si scopre però come l’algoritmo sia nei fatti analogico e non digitale. Una commissione informatica al Nazareno vaglierà infatti l’arrivo delle “doti” e via-via assegnerà il numero dei cannoli per ogni user-app.
Non tutti i beta-tester hanno gradito però una novità che avvantaggia in partenza alcuni aspiranti candidati, soprattutto siciliani. Chi – per esempio – viene o verrà dalle file moderate della c.d. diaspora democristiana o in qualche modo, capiamoci, da soggetti politici a vocazione “cuffariana”, avrà in partenza un bonus di 150 cannoli o di 500 se in testa di lista. La maggior parte dei beta-tester ha comunque suggerito di cambiare l’icona gastronomica dell’App concepita da Carmelo Cookieman: “l’idea è brillante, anzi brillantissima, risolverà molti problemi a Renzi per la composizione delle liste. Tuttavia il cannolo, nobile icona della gastronomia siciliana, evoca un passato che è meglio non sollecitare mediaticamente” ha detto un deputato siciliano beta-tester che, ovviamente, vuole rimanere nell’anonimato non foss’altro che è il promotore dell’innovativa App.
Polemiche e mugugni non finiscono qua. La versione beta dell’App è perfino finita nelle mani di un autorevole esponente delle c.d. corporazioni di legalità e antimafia, intenzionato a denunciare pubblicamente le storture di Eatalicum e del suo algoritmo se non verranno apportate modifiche. L’esponente “legalitario” chiede infatti che venga “subito trovata una alternativa all’icona del cannolo nell’app per evitare che ci ridano tutti visto ciò che evoca” ma soprattutto che venga previsto un bonus anche per gli esponenti dell’antimafia e dell’anticorruzione militante e giudiziaria: “almeno il doppio” rispetto a quelli che vengono dalla c.d. area moderata e “un full bonus per magistrati”.
Ergo, quest’app, in corso di miglioramento, sembra essere presa seriamente in gran considerazione a Roma per risolvere l’ingolfamento di candidati dopo le cooptazioni interne al Pd. Bocche cucite al quartier generale romano, stessa consegna del silenzio è stata imposta ai “beta-tester”, almeno fino a quando verrà definitivamente perfezionata l’applicazione. Ad ogni modo, la serietà con cui viene presa l’App è confermata dalla fonte che ha commissionato Eatalicum al giovane Cookieman che da Palo Alto ha riportato il proprio cervello in Sicilia al servizio del Nazareno: “con Carmelo abbiamo già concordato la sostituzione del cannolo con un’altra icona e Roma ha comunque chiesto miglioramenti nella sezione per la lista bloccata dei nominati, inserendo alcuni parametri nuovi che al momento non posso assolutamente rivelare”. La fonte non si sbilancia oltre. Per l’icona dell’App, avranno forse chiesto consigli a Farinetti?
2 Commenti
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*Update*.
Fatta la tara dell’ineludibile e autentico “problema-dei-problemi”, la scelta dell’icona per l’App cadde poi non su un cannolo: ma su un pesce spada.