Ma ce lo diciamo dove abbiamo (?) sbagliato?
Da sempre vincono le elezioni (o quasi, perlomeno prendono voti e sono utili) coloro che prima ancora che dare soluzioni credibili, riescono a spiegare alle persone le ragioni del loro malessere.
E’ la caccia al capro espiatorio, una pratica naturale in tutte le democrazie e non solo. Una pratica che è stata devastante in passato, ma anche generativa.
Comunicare un pensiero o un identità passa dalla semplificazione del messaggio, a volte anche estrema, a volte anche con dietro ragionamenti complessi. Perchè il popolo, i cittadini, gli elettori, nella storia, non sono tenuti, non hanno tempo o non hanno strumenti o non hanno interesse alle letture complesse e spesso politiciste della realtà.
E’ stato così con il comunismo e con il nazismo, è stato così per la Dc e per la Socialdemocrazia, per Forza Italia. Ovvio, semplificazione, ma ci aiuta.
E’ stato così alle scorse elezioni politiche.
Alla domanda “perchè non sto bene, di chi è colpa”, nell’immaginario collettivo Lega e M5S hanno dato una risposta: Il colpevole è il migrante (il più povero). La colpa è della politica. E’ dell’europa, è dell’euro.
Spiegare alle persone, con semplicità, le ragioni del loro malessere è il primissimo passo per avere senso agli occhi delle stesse.
Prima ancora, capire o ammettere che in questa fase stroica, nel nostro paese, le persone sono insoddisfatte, stanno male, sono in difficoltà. E non gli interessa il Pil, la capacità di spesa i numeri Istat su reati e occupazione.
Le persone, non tutte, ma tante, sui grandi numeri, sono insoddisfatte perchè manca loro la prospettiva, l’opportunità di vita, in una parola antica: la speranza.
Potremmo iniziare con semplicità a dire che gli speculatori finanziari, l’imprenditoria accattona, la grande evasione, alcune multinazionali naviganti nella globalizzazione ne sono i veri responsabili?
Che ne dite?
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