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Radiocor sotto organico e senza bilancio: a rischio 7,5 milioni dal governo
L’organico della redazione di Radio24 da tagliare, quello dell’Agenzia di stampa Radiocor Plus da aumentare, l’introduzione di nuove modifiche societarie e l’ottenimento del Rating di legalità: sono i nodi che il Gruppo Sole 24 Ore deve sciogliere entro il 30 settembre, data di scadenza del nuovo bando di Palazzo Chigi che stanzia fondi per editoria e Agenzie di stampa. In ballo ci sono 7,5 milioni di euro nel triennio 2024-26.
Sulla questione abbiamo già pubblicato un ampio e documentato articolo lo scorso 10 agosto.
Per riassumere: l’11 luglio, con un Dpcm, il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato un avviso rivolto alle Agenzie di stampa di rilevanza nazionale e ne ha definito requisiti e parametri. Il mancato rispetto di anche uno soltanto di questi comporta l’esclusione dall’elenco delle Agenzie di stampa di rilevanza nazionale, e dalle risorse annualmente assegnate annualmente attraverso il bilancio della Presidenza del Consiglio. Attualmente lo stanziamento è di 46 milioni. Con la conseguente esclusione dalla ripartizione del finanziamento triennale, che per il Gruppo di Confindustria sarebbe stimato in 7,5 milioni di euro.
Ed è qui che cominciano i problemi che il Sole 24 Ore non ha ancora risolto.
Il tempo per candidarsi non è molto: come detto, entro il 30 settembre bisogna presentare la documentazione necessaria. Il Sole 24 Ore vorrebbe candidarsi con la sua Agenzia Radiocor Plus, ma il bando è riservato alle sole Agenzie di stampa che abbiano almeno 50 giornalisti, mentre RP ne ha soltanto 43 (sommando tutti i redattori delle due sedi a Milano e a Roma). I 7 mancanti sarebbero stati identificati dall’azienda in altrettanti esuberi nella redazione di Radio24, l’emittente nazionale del Sole 24 Ore che trasmette un apprezzato notiziario news dall’ottobre 1999.
Per il momento sembra che ci siano soltanto 3 volontari disposti al passaggio a RP, i quali sarebbero in trattativa con l’azienda per definire gli aspetti contrattuali ed economici. Quindi ne mancano 4 che vanno trovati con urgenza entro fine mese. Come prima soluzione drastica, le indiscrezioni indicavano che il Sole 24 Ore intendesse aprire un nuovo stato di crisi per R24 (dopo quello di 17 mesi appena chiuso il 31 luglio), per poter trasferire in modo rapido i redattori necessari. Questa eventualità aveva subito sollevato grandi proteste non solo nella redazione della radio (con lo sciopero delle firme dei servizi e la lettura di un comunicato nei gr principali), ma anche in quelle del quotidiano e della stessa RP (per i dettagli rimandiamo all’articolo del 10 agosto).
Una seconda indiscrezione, sempre da ambienti vicini a R24, indicava che il Sole 24 Ore, avrebbe preso spunto dal trasferimento dei 3 volontari per mettere subito in campo un piano di riorganizzazione integrale del settore news, a seguito del quale avrebbe indicato altri 4 giornalisti “in eccesso” e quindi da spostare altrove. E dove? Ma a RP, ovviamente.
La novità degli ultimi giorni, invece, e citiamo ancora fonti di R24, ipotizza da parte del Sole 24 Ore una riduzione dei numeri iniziali. Infatti i trasferimenti scenderebbero da 7 a 4: uno a Roma e 3 a Milano. E fra i 3 milanesi ci sarebbe anche una collega ora in aspettativa per un incarico di ufficio stampa governativo, che passerebbe a RP solo virtualmente per consentire di raggiungere il numero previsto dall’azienda. A questo punto i 3 mancanti potrebbero arrivare o come volontari dal quotidiano oppure con assunzioni di giornalisti under 35 anni, consentendo così al Sole 24 Ore di ottenere contributi e sgravi fiscali e un miglior punteggio al momento della candidatura al bando. Che infatti intende favorire “gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale, l’ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media, nonché a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali e a sostegno della domanda di informazione”.
Per fare il punto della situazione, il 6 settembre ci sarà un nuovo incontro fra il Comitato di redazione (la rappresentanza sindacale dei giornalisti) di R24 e i vertici del Gruppo. Fra questi, e per la prima volta dall’inizio di tutta la faccenda, fonti vicine all’azienda danno come molto probabile anche la presenza dell’amministratrice delegata, Mirja Cartia d’Asero.
Ma comunque, anche ipotizzando che alla fine si trovino i 7 giornalisti a R24 e quindi la nuova redazione di RP arrivi ai 50 giornalisti previsti dal bando, il Sole 24 Ore dovrà affrontare un altro snodo fondamentale. Infatti il bando di Palazzo Chigi prevede tra i requisiti essenziali per la partecipazione “il possesso di un bilancio, certificato da parte di società di revisione iscritte all’albo Consob, che per almeno la metà sia alimentato da risorse acquisite per attività svolte a favore del settore privato e comunque sul mercato”. Ad oggi RP non ha un proprio bilancio autonomo consolidato e certificato, in quanto il conto economico rientra in quello generale del Gruppo. Per ottenerlo, il Sole 24 Ore dovrebbe procedere in tempi brevissimi alla creazione di una Newco, ossia una nuova società dove conferire tutte le attività economiche e i 50 giornalisti della redazione.
L’ipotesi di un nuovo assetto societario ha suscitato grande apprensione nella redazione di RP, dove molti giornalisti delle due sedi di Milano e Roma hanno chiesto al Cdr di mantenere un’attenzione costante e continua in proposito. Infatti il timore è che il Sole 24 Ore, una volta ottenuti i fondi del bando, dopo qualche anno finanziario possa dichiarare che l’andamento economico sia man mano peggiorato al punto tale da comportare la cessione, la ristrutturazione o, peggio ancora, la chiusura del ramo d’azienda RP. Tutto ciò con il conseguente licenziamento in blocco della redazione, che con i prossimi 50 giornalisti sarà circa il 30% dei dipendenti giornalisti del Gruppo, compreso il quotidiano e R24. Il Cdr dell’Agenzia ha perciò chiesto rassicurazioni ufficiali all’azienda sul mantenimento del perimetro redazionale anche post bando, ma secondo fonti di RP non sono ancora arrivate risposte precise. Per questo l’attenzione resta sempre molto alta. Peraltro l’ipotesi di una Newco a RP non sarebbe un’idea nuova per il Sole 24 Ore, che già ci aveva pensato nel 2018, ma l’azienda aveva poi cambiato idea.
Ma per il Sole 24 Ore non finisce qui, perché non è solo l’obiettivo dei 50 redattori a dover essere raggiunto per poter presentare la candidatura al Fondo per le Agenzie di stampa di rilevanza nazionale. Un ulteriore e fondamentale requisito previsto espressamente dal bando è il Rating di legalità (rilasciato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) per il quale i tempi sono di 60 giorni dalla richiesta. E al di là della tempistica da rispettare, l’aver discriminato la giornalista Lara Ricci potrebbe avere un peso negativo nel processo di esame per la concessione del Rating.
Per concludere, se il Sole 24 Ore non presentasse la domanda di partecipazione al bando con tutte le richieste entro il 30 settembre, la conseguenza per RP sarebbe l’esclusione dall’elenco delle Agenzie di stampa di rilevanza nazionale, rimanendo così un’Agenzia di “seconda fascia”. In questo caso il Gruppo 24 Ore dovrebbe “accontentarsi” di un contributo inferiore, che per il triennio 2024-26 sarebbe di circa 4,5 milioni di euro contro i 7,5 milioni previsti dalla fascia di primo grado.
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