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Le bufale al tempo del coronavirus
In tempi di pandemia, le bufale hanno continuato imperterrite a circolare. Anzi, a spanne, mi pare che abbiano anche approfittato per sfruttare la forzata permanenza casalinga e lo stato di ansia che affligge molti, per far circolare messaggi assolutamente farlocchi.
Vedremo che succederà con la task force anti fake-news sul Covid-19: non credo che incentiverà la dittatura del pensiero unico (lo spiego qui) e sarà un precedente determinante per capire l’efficacia di (o gli errori possibili in) questo tipo di controllo.
Tuttavia, tolte tutte le fandonie che sono circolate su come combattere il coronavirus (qui trovate una interessante rassegna della stupidità umana che ha condiviso notizie palesemente false e qui una rassegna di fact checkers che si sono riuniti da tutto il mondo), giova ricordare che la maggior parte delle bufale, che spesso girano tramite le piattaforme di messaggistica, si caratterizzano per alcune peculiarità costanti:
{1} Solitamente non hanno un chiaro riferimento temporale: domani l’aggiornamento di facebook installerà il 5G sul tuo smartphone. Domani? E se il messaggio gira, per esempio, da una settimana, quando cade domani?
{2} In alternativa ti diranno che la notizia è stata detta alla RAI-TV: quale canale della Rai TV? Quale programma o testata giornalistica? Dov’è il video? Non è dato saperlo.
{3} Capita anche che propongano cose improponibili: come al punto 1, Facebook non potrebbe mai installare con un suo aggiornamento il 5G su uno smartphone. Chiunque abbia un minimo di pratica, sa che è una cosa impossibile.
{4} Se una storia che sembra incredibile con titoli scritti tutti in maiuscolo, col punto esclamativo, c’è da diffidare.
In questi casi, solitamente, fate una figura barbina condividendo questi messaggi (i vostri contatti dovrebbero bloccarvi per la vostra sciamannataggine) ma in altri potreste pagare un prezzo molto più alto: come nel caso della truffa dello squillo (a questa potete crederci: ve lo segnala la polizia postale).
In linea di massima se ricorrono i punti segnalati in apertura, ci si trova dinanzi a una bufala: in generale, tuttavia, cosa buona e giusta, specie in questo periodo, visto che avete tempo da utilizzare, potete controllare la veridicità delle notizie che vi inviano. Potrete scoprire, per esempio, il segnale 5G è più debole del segnale a microonde, e magari con vostra somma sorpresa soprattutto non provoca il coronavirus.
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