Letteratura

Poesia per costruire i nuovi Borghi, il caso Seneghe in Sardegna

24 Aprile 2023

Si fa presto a dire piccoli borghi. Cullandosi nell’immagine bucolica che il termine richiama, viene da pensare a una fuga dalle città caotiche in direzione della natura etc… incantati da intriganti depliant di supporto a speculazioni immobiliari apparentemente sostenibili, ma dietro cui in realtà si nascondono spesso colate di cemento e consumo del territorio. E’ d’altra parte attorno a questo che alcune holding stanno costruendo da un po’ di tempo il mito e una idea dei borghi in realtà inesistente o quasi, come ha evidenziato l’ottimo saggio dell’antropologa Anna Rizzo, pubblicato da Saggiatore, entrato nella terzina del premio intitolato a Benedetto Croce: “I paesi invisibili”, manifesto sentimentale e politico per salvare i borghi d’Italia. Dietro i cosiddetti piccoli borghi, racconta infatti Rizzo, ci sono problemi enormi: dall’assenza di infrastrutture, in primis quelle medico-sanitarie, alla viabilità, dai servizi alla connessione digitale. Chi abita da quelle parti, non solo reclama condizioni di parità con il resto del Paese ma si adopera per recuperare ricchezze dimenticate di tradizioni e territorio. Anche in questo caso non mancano chiusure e ostacoli: vedi ad esempio i bracci di ferro che ogni tanto oppongono associazioni e operatori a istituzioni che dovrebbero essere solidali. Accade che in un piccolo centro, ad ostacolare politiche innovative e di rinascita sia talvolta qualcuno che, assiso nelle stanze del potere, non riesce a capire i bisogni di chi lavora per migliorare la qualità della vita rendendo gli stessi borghi più ospitali e costruttori di ricchezza. Dalla Sardegna giunge un caso emblematico. Viene da Seneghe, paese in provincia di Oristano, immerso in un contesto naturale e storico di notevole interesse ambientale e culturale. Diciannove anni fa qui è nato, e si è poi ben sviluppato, un festival che si occupa ogni settembre di poesia e problematiche contemporanee, dalla filosofia al teatro. Allestito dall’associazione no profit Sa Perda Sonadora, la rassegna “Cabudanne de sos poetas”, nel suo genere è una eccellenza. L’associazione (47 soci) – a sua volta collabora con la Cooperativa di Comunità Mussura, realtà  formata in grande misura giovani, molti dei quali rientrati dal Continente o dall’estero dove hanno maturato esperienze di studio e lavoro.

Un incontro con la poesia a Seneghe durante il Festival allestito da diciannove anni dall’associazione Sa Perda Sonadora (Foto Stefano Flore)

Sa Perda Sonadora è perfettamente inserita in un circuito di realtà culturali nazionale e internazionale. Proprio nei giorni scorsi il presidente Luca Manunza ha partecipato, intervenendo, ai lavori del laboratorio su PNRR e politiche di coesione organizzato dalla Fondazione Fitzcarraldo, svoltosi tra Bari e Matera dal 19 al 21 aprile. In questo contesto sono state presentate le programmazioni nazionali e regionali sui finanziamenti europei, per beni e attività culturali nel ciclo di programmazione 21-27 in collaborazione con la Commissione cultura della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Importante luogo di incontro e messa in connessione in rete dei diversi portatori di interesse culturale, il Laboratorio, a Matera in particolare, ha dedicato un programma sulle competenze per la transizione digitale e l’accessibilità culturale, il Pact for Skills e le sue declinazioni.

Lo scorso anno, Sa Perda Sonadora, assieme ad altre associazioni del territorio, una ventina circa, aveva contribuito alla partecipazione del comune di Seneghe al Bando Borghi Linea B arrivando primo a livello regionale e registrando una delle migliori performance a livello nazionale. Un riconoscimento importante e una cifra (1 milione e seicentomila euro) che potrebbe far crescere le attività culturali e produttive del paese, se ci fosse coincidenza di intenti tra l’amministrazione comunale e gli estensori del progetto, in massima parte proprio Sa Perda Sonadora. In questo contesto è nato un mese fa un appello pubblico che in poche ore ha raccolto cinquemila firme a sostegno dell’associazione e finalizzato a sensibilizzare l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Albina Mereu e superare la situazione di impasse avviando il procedimento del Bando stesso. Nel frattempo  è scattata una lotta contro il tempo. In ballo c’è il riconoscimento istituzionale del festival e il conseguente sostegno economico. Sa Perda Sonadora all’interno del progetto è infatti affidataria di due fondi specifici, uno destinato al festival stesso e un altro alla costruzione di un archivio della poesia, una rivista e un’altra serie di attività. Dopo un lungo tira e molla, la situazione potrebbe risolversi con la recente delibera di assegnazione di 9 mila euro da parte del Comune a Perda Sonadora. L’aspettativa è alta e una assemblea pubblica tenterà di trovare la via per risolvere la situazione di stallo avviando una proficua e utile collaborazione tra le parti. Il presidente de Sa Perda Sonadora, Luca Manunza, prova a raccontare cosa è successo in questo piccolo borgo di Sardegna.

Luca Manunza è il presidente dell’associazione no profit Perda Sonadora di Seneghe in provincia di Oristano che conta quarantasette soci

_“La situazione -spiega Manunza– è semplice. La nuova amministrazione ha ritenuto per un breve periodo di tempo che il “Cabudanne” non fosse meritevole di un sostegno istituzionale ed economico da parte del Comune. Le motivazioni penso siano state in qualche modo politiche, parola fin troppo bistrattata. Nei piccoli comuni quando sono presenti associazioni che alzano l’asticella del livello organizzativo e, di conseguenza, sono anche beneficiarie di una serie di sostegni economici, si innesca sempre un falso cortocircuito di idee che vede queste realtà come “parassitarie” e tenute in vita solo grazie ai contributi pubblici. Questo porta inevitabilmente chi di dovere ad accontentare il proprio bacino di utenza iniziando un percorso quasi fisiologico di delegittimazione. Per fortuna si è trovato un accordo che, benché non ci soddisfi economicamente, è stato quasi dimezzato il contributo, pone un primo punto di incontro. Le motivazioni della decurtazione sono dovute, a quanto pare, alle spese che il Comune ha sostenuto per la gestione della struttura pubblica che ospita l’associazione e il “Cabudanne”. Abbiamo incassato la risposta ricordando ovviamente che le spese di gestione della struttura, che ammonterebbero a circa 4000 euro, sono spese ben allocate, visto che hanno contribuito nell’ultimo anno e mezzo alla scrittura e progettazione del progetto Borghi che ha visto recapitare a Seneghe un milione e 600mila euro”.

Il grande poeta milanese Franco Loi a Seneghe in una passata edizione del festival “Su Cabudanne” di cui è stato ospite innumerevoli volte

Seneghe è il centro dove si svolge il festival settembrino. Un piccolo paese che vive della campagna e dell’allevamento del bestiame, la coltivazione di un’oliva che da un olio pregiato e un festival amatissimo dallo scomparso Franco Loi, grande e amato poeta milanese che qui aveva un solido punto di riferimento. Ogni anno il confronto tra poeti locali e di provenienza internazionale, la declinazione della poesia in molti linguaggi espressivi, dal teatro alla musica, hanno fatto de “Su Cabudanne” una manifestazione unica in Italia. Ora, sembrerebbe che tutto possa risolversi, ma è normale che una rassegna di prestigio possa essere esposta a questo tipo di ostacoli?

_ “La risposta è che non è normale. Non è normale che ogni anno ci sia un’emergenza nuova da affrontare. E’ obiettivamente estenuante per chi come noi realizza attività culturali nel mondo del no profit. Ognuno di noi vive di altro e nessuno degli organizzatori e delle organizzatrici si occupa nella sua vita quotidiana di festival, organizzazione eventi o editoria. Siamo appassionati e riteniamo che il festival sia un’eredità importantissima per tutti e tutte. Quest’anno spegneremo diciannove candeline e ci attestiamo ad essere uno dei festival più longevi della Sardegna e ci dispiace che altri appuntamenti importanti come Il Festival delle Storie di Gavoi, si siano presi un anno di stop. Questo però ci aiuta a riflettere come anche il settore culturale dei festival sia fragile per i grandi come i piccoli simili a noi. Se oggi possiamo dire che dal 28 agosto partiamo con un festival internazionale di 7 giorni quasi ininterrotti è perché nel nostro piccolo la fortuna di vivere ed essere parte attiva della nostra comunità è una enorme marcia in più. Il “Cabudanne” non è solo motivo di orgoglio ma anche battaglia politica, crescita, e ovviamente, di condivisione di esperienze 365 giorni all’anno. Il resto è sana e pura resistenza quotidiana”.

Caratteristica del festival di Seneghe sono i manifesti poetici nelle vie e nei giardini del paese. Qui i versi della poetessa Mariangela Gualtieri

Lo scorso anno Seneghe si è aggiudicata un bando finalizzato alla crescita dei piccoli borghi ammontante a (1.600.000 euro ) grazie soprattutto all’associazione Sa Perda Sonadora che ha fatto da punto di riferimento anche per le altre associazioni e gruppi culturali del territorio. Una battaglia di insieme che per il festival si può tradurre in maggiore stabilità e risorse per migliorare la programmazione.

_“La bellezza della scrittura del bando borghi è stata da un lato quella di attivare una sfida con competitor regionali e nazionali importanti, in un periodo di commissariamento prefettizio del nostro Comune, dall’altro quella di immaginare tutti e tutte insieme quali potevano essere le linee guida per attivare in maniera più stabile, certa e diffusa tutte le attività che Seneghe propone durante l’anno di carattere formativo-culturale. Tutto ciò si ritrova all’interno della lunga lista dei partner che hanno contribuito attivamente a stendere il progetto. Dispiace solamente che nella fase di stesura tante realtà locali non hanno creduto alla fattibilità dell’intervento. Non riesco però a biasimare questa scelta. Ritengo più utile ricercare questa sfiducia generale nella poca presa in considerazione della politica verso di noi, quelli dei piccoli centri della Sardegna, citati quando serve dimenticati quanto il mare è in bonaccia. La speranza è che nei borghi si attivi finalmente nei prossimi mesi una stabilità economica e progettuale”.

Incontro di poesia in un giardino. Il comune di Seneghe si è aggiudicato, primo in Sardegna, il Bando destinato ai piccoli Borghi

Vivere e lavorare in generale nei piccoli borghi italiani ha delle problematiche enormi. Ancora di più in Sardegna, dove le possibilità di crescere e dare una vita dignitosa ai giovani è un percorso ricco di insidie e difficoltà. La vostra associazione raccoglie giovani che dopo una esperienza lavorativa fuori dalla Sardegna hanno scelto di tornare e stabilirsi nelle terre dei loro genitori o avi, dando vita spesso a originali imprese.

_ “Non siamo gli unici. A Seneghe come altrove in tanti e tante si sono ritrovati durante la pandemia a dover rientrare nei propri paesi di origine. Seneghe, anche in questo conferma la nostra “appartenenza al mondo”, inseriti in un sistema globale complesso benché periferico. Questo ha permesso di innalzare il livello di attività dell’associazione e come accennavi creare nuove sinergie che incrociano le nuove imprenditorialità con il substrato culturale del nostro territorio, il Montiferru. Da questo e non solo nasce l’esperienza della neonata Cooperativa di comunità agricola Mussura. Un largo gruppo di amici che si sono messi a lavorare per aprire non una semplice cantina (attraverso il recupero di storiche vigne in disuso), ma un vero e proprio modello nato studiato e concepito per affrontare le peculiari carenze e valorizzare i punti di forza del centro. Con loro è ovviamente nata subito una collaborazione capace di incrociare il settore agricolo, le pratiche contadine e la bellezza della poesia e del nostro festival. Certamente la strada è in salita, siamo ancora agli inizi e le difficolta sono tantissime, ma siamo tutti e tutte convinti che la strada che stiamo percorrendo sia quella corretta”.

 

Giovani vignaioli della Cooperativa di Comunità Mussura attiva nel territorio del Montiferru di Seneghe al festival di Poesia

Guardiamo al futuro: come si muoverà per il festival Sa Perda Sonadora? Questo sarà anche l’anno del ritorno a teatro in collaborazione con il teatro delle Albe di Ravenna, fortemente attiva nei primi anni del festival. E per il resto del programma su cosa intendete puntare?

_ “Abbiamo il programma del festival. E’ tutto pronto, siamo in attesa di avere notizie dall’amministrazione rispetto al Bando Borghi e ovviamente anche i risultati sui bandi regionali a cui abbiamo concorso con il nostro progetto. Le speranze sono buone e ci consentono di poter immaginare di riprendere al 100% tutte le nostre attività e di ritornare a pieno titolo in tutte le piazze storiche di Seneghe. Il ritorno del Teatro delle Albe con i laboratori della “Non Scuola”è un evento. L’anno scorso pensavamo, con l’arrivo di Borghi ,si potesse attuare una sorta di presidio permanente delle attività della compagnia ravennate. Purtroppo non è andato così e dovremmo nel migliore dei casi rimandare al 2024 iniziando però quest’anno con il classico mese di “Non Scuola” durante il mese di agosto. Per il resto i nomi del festival saranno tantissimi, più di 70 ospiti hanno già confermato la loro presenza. Ospiti provenienti da tutto il mondo, poeti e poetesse, scrittori, fotografi, attori_ tutti coloro che della poesia ha saputo cogliere e declinare al meglio questa forma unica di arte. Come al solito ci sarà anche un importante sguardo alla nostra isola con alcuni incontri dedicati alla poesia, la storia e la lingua del nostro piccolo continente. Una forma non scontata di presentazione nei confronti di tutti i nostri ospiti prima di aprirci e farci attraversare dai versi di ognuno di loro. Questo perché conoscerci è ancora -e speriamo lo sarà sempre- una grande esigenza di ogni individuo. Intanto dico solo alcuni nomi, altri già confermati sono purtroppo vincolati a quelle che saranno le mosse della nostra amministrazione sull’avanzamento del Bando Borghi linea B: Carmine Valentino Mosesso, Franco Buffoni, Marco Martinelli, Daniela Zizi e Miguel Lopez Coira, Lloyd Bradley, June Scialpi, Graziella Chiarcossi, Ivan Crico, Nicoletta di Vita, Azzurra d’Agostino, Vera Lucia De Oliveira, Torreggae, Emilio Rentocchini, il vincitore del premio Franco Fortini, Diletta d’Angeli, Anna Rizzo.

Un cartellone con domande esposto in una via del paese di Seneghe durante “Su Cabudanne de sos Poetas”
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