Ian McEwan – Lo scarafaggio, un delizioso pamphlet fantapolitico, ma non troppo
Se avete giustamente pensato che queste del 2020 fossero le vacanze estive ideali per dedicarsi alla lettura ed evitare luoghi affollati e combattere così, saggiamente, con l’isolamento e il distanziamento, l’epidemia persistente che ha travolto da oltre 7 mesi le vite di tutti i cittadini del mondo, avrete probabilmente fatto consistente rifornimento in libreria o peggio su amazon: se non avete notato “Lo Scarafaggio” di Mc Ewan è il momento di recuperarlo velocemente e godersi un divertentissimo pamphlet a metà tra fantaeconomia e fantapolitica. Solo 100 pagine per gli eleganti tipi di Einaudi, ma 16 euro straordinariamente ben investiti.
Nella migliore tradizione anglosassone ( da Swift a Orwell a Huxley), McEwan descrive un’intelligente e provocatoria distopia che fa luce in un mondo dove hanno cittadinanza terrapiattisti, novax, sovranisti e populisti assortiti, brexiters, leghisti e 5stellevari.
E’ l’invenzione di un improbabile leader politico, dal retaggio quanto mai originale, che con la diffusione di una nuova idea di economia, basata sulla teoria “Inversionista”, conquista il potere.
Fantapolitica? forse no, perchè ricorda tanto il trionfo di Ciufforosso I°, lo smart potus in carica, di Ciufforosso II°, il cancelliere in carica e di tante altre ineffabili menti catturate nostrane, che sulla base di un suffragio popolare neghittoso e male orientato, si ritrovano catastroficamente tutti insieme al potere, mettendo a rischio un lungo percorso di pace e stabilità.
Fantaeconomia? per ora così sembra, ma non è da escludere che in qualche gloriosa università di tipo link, non venga prossimamente istituita una cattedra di Economia Inversionista, magari sponsorizzata dai tanti quasi-premi nobel che affollano la scena economica italiana da Bagnai a Borghi a Savona…
Ovviamente anche McEwan cade in qualche ingenuità, quando, per esempio, sembra prendere sul serio le teorie sul cambiamento climatico, come se poggiassero davvero su basi scientifiche, ma lo possiamo perdonare.
Se poi vi piace il genere potete continuare a divertirvi con “Middle England” di Jonathan Coe (Feltrinelli) altrettanto brillante, ma molto più strutturato, un romanzo vero e proprio.Godibilissimo.
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