L’amor senza baruffa…

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2 Luglio 2024

Il primo ad arrivare ha superato da un pezzo l’ottantina, ad occhio e croce.
Cammina aiutandosi con il bastone.
Si siede nel tavolino accanto al mio. Ha intrecciato intorno al collo un fazzoletto molto piccolo di quelli che qui a Venezia si chiamano “strangolin”
Subito dopo arriva l’amico, un coetaneo che indossa un paio di bermuda color aragosta.
Cominciano subito a parlare della partita con la Svizzera di qualche sera fa.
Le frasi che annoto sono quelle che si trovano più o meno su tutti i giornali: mancano i campioni, la difesa è schierata male, il centravanti che doveva fare i miracoli non si regge in piedi, Spalletti forse va bene per allenare un club e magari anche per fargli vincere uno scudetto, ma per la Nazionale ci vuole qualcun altro, magari Ancelotti.
Ad un certo punto arriva lei, una donna alta come un granatiere, bionda, abbronzata e con gli occhi azzurri.
Proprio una bella signora.
Rimane in piedi accanto ai due, che conosce e con i quali si esprime con cordialità e a tratti con tenerezza, tenendo in mano il suo calice di bianco gelato.
I due le chiedono notizie dei figli e le fanno i complimenti per la sua eleganza.
Finito di bere il suo bicchiere  e di chiacchierare con i due amici, la donna li saluta.
Uno dei due l’avverte che sta iniziando a piovere.
Lei fa spallucce.
Risponde che la pioggia fa bene e che quando si arriva a casa ci si asciuga.
Rimasti soli i due riprendono a chiacchierare.
Che bea dona!” sospira quello con lo “strangolin”
“E che brava persona!” aggiunge l’altro.
“E anca so marìo xè un bon omo ”
“Ma non dicevi che litigano sempre?”
“E allora? Lo sai come si dice? L’amor senza barufa fa la mufa”
Poi i due si alzano e vanno verso la cassa per pagare le consumazioni.
“Certo, se avessi trenta anni di meno…”, sospira uno dei due.
“A me basterebbe averne venti di meno”, gli fa eco l’altro.

 

 

 

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CAT: Letteratura

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