Letteratura
30 anni prima del Ddl Zan: tutti gli amori possibili
Molto tempo prima dei dibattiti, dei distinguo, delle precisazioni “di genere” cui stiamo assistendo in questi giorni, su cosa sia lecito o illecito, giusto o sbagliato nella definizione degli affetti, degli amori e dei ruoli sessuali. Quasi trent’anni fa. Ezio Sinigaglia, novellatore che già conosciamo soprattutto per lo splendido Il pantarèi (ripubblicato da TerraRossa nel 2019), scrisse un romanzo, che vede oggi finalmente la luce sempre grazie alla benemerita casa editrice pugliese, in cui tutte le estenuanti diatribe odierne, che circondano l’approvazione del Ddl Zan, paiono già ampiamente superate dai comportamenti e dagli atteggiamenti delle decine di protagonisti che popolano il racconto.
Già in questa prima parte del romanzo, Fifty-fifty. Warum e le avventure conerotiche (la seconda parte uscirà il prossimo anno) ci troviamo davanti ad una fantasmagoria di interazioni umane in cui tutto è lecito, tutto è consentito in maniera completamente naturale, senza alcuna costrizione né problematicità. Rapporti omosessuali o eterosessuali, personaggi di tendenza lesbica o bisex vivono la propria esistenza, anche travagliata, ma ben al di là delle vetuste “regole” di genere.
Il problema per loro non è quello di essere, e di presentarsi, per ciò che sono, ma di riuscire a vivere un amore completo e profondo, di stabilire rapporti di senso con gli altri individui, con dolore o con allegria, ma prescindendo sempre da una possibile mancata accettazione del proprio ruolo e delle proprie tendenze sessuali.
Warum, il protagonista, l’io narrante, è dichiaratamente bisex, ma non ama gli uomini e le donne in quanto tali, bensì come persone, in maniera del tutto naturale, senza alcuna sovrastruttura o rivendicazione ideologica. Se trova qualcuno o qualcuna che gli piace, che gli fa crescere un desiderio, che gli fa nascere un’emozione, gl’importa poco che sia uomo o donna, giovane o meno giovane: ci si butta senza rimorsi o retro-pensieri, incurante dei ruoli prestabiliti o delle reazioni degli altri, della società che lo circonda. Vive quell’esperienza, con umorismo e con partecipazione, cercando di scoprire dove questo incontro lo porterà, quale arricchimento personale gli giungerà.
È un romanzo sul desiderio, o sull’amore in ogni sua forma, verso gli umani o verso gli animali. Uno degli episodi più deliziosi di Fifty-fifty, che non ci si stanca di leggere e rileggere, è quello di Whiggie, un bassotto femmina che viene affidata per tre settimane a Warum da una coppia di amici, convinti dallo stesso Warum ad evitarle l’assurdo stress di una vacanza in un’isola esotica, infernale per una piccola cagnetta. La convivenza tra i due W (Wigghie-Warum) ha il ritmo di una splendida ed incalzante storia d’amore, di comprensione, di affetto crescente, giorno dopo giorno, fino al momento del distacco, il drammatico commiato provocato dal ritorno a casa dei padroni del cane.
Una piccola grande storia che è un po’ il simbolo del discorso di Ezio Sinigaglia: è l’amore, la relazione con (alcuni) altri esseri viventi che rende la vita degna di essere vissuta, con le sue gioie e con i suoi drammi. Sempre coinvolti ma anche sempre un po’ distaccati, con quell’ironia che serve a non prendersi troppo sul serio e a vivere più pienamente le esperienze quotidiane. Ed è proprio la leggerezza, la profonda lievità della sua scrittura e delle storie che racconta, il tratto distintivo del romanzo. Come cantava il grande Giorgio Gaber: cerca d’inventarti la tua leggerezza e volerai. E con Sinigaglia si vola alto.
Quasi l’opposto di quanto accade con i protagonisti dell’odierno dibattito sul decreto Zan.
Università degli Studi di Milano
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