Infrastrutture
La foto di Bono, ad di Fincantieri, che ride sotto le macerie del Ponte Morandi
È il 23 agosto, il Ponte Morandi è collassato da nemmeno 10 giorni. Un sopralluogo si svolge sui luoghi del disastro, Giuseppe Zampini (sulla dx) l’ad di Ansaldo Energia, azienda controllata da Cassa Depositi e Prestiti parzialmente coinvolta dal crollo, guida la visita allo stabilimento, cui, oltre al presidente della Regione Giovanni Toti, al sottosegretario delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, al numero uno di CDP Fabio Palermo, prende parte anche Giuseppe Bono (sulla sx), ‘collega’ di Zampini in quanto ad di Fincantieri, il gruppo navalmeccanico di Stato. Che, al termine della contrita ispezione, annuncia a sorpresa: “Il ponte possiamo ricostruirlo noi”. Detto fatto, oggi si aspetta solo il decreto che consentirà l’affido diretto bypassando le procedure di gara.
La foto scattata durante l’ispezione circola fra i dipendenti di CDP e delle sue controllate. Appare su The Medi Telegraph, il portale sull’economia marittima del Secolo XIX, quotidiano genovese del Gruppo Espresso/La Stampa, ma a corredare un articolo sulle relazioni industriali fra Fincantieri e Fiom, pubblicato il 28 agosto. La parola “Morandi” non compare mai, “ponte” nemmeno.
Ma era il 23 agosto, le macerie non fumavano, la rabbia di Genova si. Il 23 agosto. Per ridere era (ed è) davvero un po’ presto.
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