Immobiliare
Affitti a Milano: nuovo accordo sul canone concordato
È stato siglato nella giornata di ieri 27 luglio 2023 l’accordo che stabilisce nuove regole e importi massimi dei contratti di locazione a canone concordato per la città di Milano. La firma del documento arriva dopo un percorso che ha visto coinvolti la Città metropolitana di Milano e i comuni che ne fanno parte. Coinvolte anche le rappresentanze sindacali territoriali e le associazioni dei piccoli proprietari immobiliari. Tra queste citiamo Conia, Sunia e Uniat per gli inquilini e Appc, Assoedilizia, Asppi, Confappi e U.P.P.I per i proprietari.
Questo nuovo accordo territoriale (frutto di un discorso nato da poco e di cui vi avevamo dato anticipazione qui) dovrà garantire regole e procedure semplificate per chi utilizza i contratti di affitto a canone concordato e vantaggi sia per gli inquilini (che avranno un canone più basso rispetto al mercato) sia per i proprietari su cedolare secca, Imu, Irpef e imposta di registro.
L’accordo
L’accordo firmato ieri si pone l’obiettivo di fornire agli inquilini e ai proprietari uno strumento più chiaro, facile da utilizzare, efficace ed omogeneo. Contestualmente sarà costituito un Osservatorio permanente tra gli Enti Locali, le organizzazioni maggiormente rappresentative dei conduttori e della proprietà edilizia per valutarne gli esiti.
Il documento sottoscritto prevede la suddivisione del territorio della città di Milano in 5 aree omogenee e fissa per ognuna delle 5 zone un limite minimo e massimo per il canone di affitto, calcolato anche in base alle caratteristiche dell’alloggio, che verrà classificato in tre fasce:
- zona 1: da un minimo di 100 €/mq a un massimo di 310 €/mq all’anno
- zona 2: da un minimo di 70 €/mq a un massimo di 180 €/mq all’anno
- zona 3: da un minimo di 60 €/mq a un massimo di 170 €/mq all’anno
- zona 4: da un minimo di 55 €/mq a un massimo di 160 €/mq all’anno
- zona 5: da un minimo di 50 €/mq a un massimo di 130 €/mq all’anno
Sarà inoltre possibile utilizzare lo strumento anche per la locazione di una singola stanza ad un canone mensile forfettario massimo, determinato come segue:
- zona 2: € 600
- zona 3: € 500
- zona 4: € 450
- zona 5: € 400
I proprietari che aderiranno potranno ottenere importanti agevolazioni rispetto ai contratti a libero mercato:
- Cedolare secca: aliquota ridotta dal 21% al 10%
- Imu: Il Comune di Milano prevede un’aliquota agevolata pari allo 0,73%
- Imposta di registro: riduzione del 30% della base imponibile su cui calcolarla
- Irpef: vantaggi su base imponibile. Il canone di locazione ridotto della percentuale forfetaria del 5% e rapportato alla percentuale di possesso viene ulteriormente ridotto del 30%.
Inoltre, tramite l’Agenzia per l’affitto accessibile Milano Abitare, è previsto per i proprietari che stipulano un contratto a canone concordato un contributo fino 2mila euro e fino a 4mila euro di contributo ad appartamento da utilizzare per eventuali ristrutturazioni necessarie.
Il nuovo accordo avrà durata triennale e potrà essere adottato anche dai comuni della Città Metropolitana in seguito a singole contrattazioni locali.
Le dichiarazioni degli amministratori
Il sindaco Beppe Sala ha dichiarato:
Il nuovo accordo per il canone concordato siglato grazie alla sinergia e alla collaborazione con Città Metropolitana, le associazioni dei piccoli proprietari immobiliari e le rappresentanze sindacali è un segnale concreto che dimostra come insieme le istituzioni e le categorie stiano cercando di mettere a terra soluzioni reali sul caro-affitti. Un tema, lo sappiamo, che tocca non solo Milano ma molte altre grandi città italiane. La firma di oggi è un passo significativo per la nostra città e uno strumento a sostegno sia degli inquilini che dei proprietari degli immobili, che scegliendo questa forma di contratto potranno avere agevolazioni maggiori rispetto al libero mercato. Mi auguro che questa nuova formula venga scelta da sempre più cittadini e cittadine.
“La scelta di semplificare le procedure é fondamentale per permettere ad un numero sempre maggiore di cittadini di conoscere e utilizzare lo strumento del contratto di locazione a canone concordato – dichiara Pierfrancesco Maran, assessore alla casa –. Da un lato fissiamo prezzi più bassi del libero mercato per gli inquilini, dall’altro grazie alle agevolazioni garantiamo ai proprietari un’entrata simile ai tradizionali contratti di affitto”.
Giorgio Mantoan, Consigliere delegato allo Sviluppo Economico, Politiche Giovanili, Rapporti con Sistema delle Università, Forestazione urbana e Progetto ForestaMI, Coordinamento Fondi Europei, spiega:
L’accordo di oggi è innovativo perché si inserisce per la prima volta in una cornice metropolitana. Riguarda il territorio del Comune di Milano ma è stato sviluppato con uno sguardo specifico all’area metropolitana. I Comuni che in futuro vorranno avviare un percorso di rinnovo degli accordi in scadenza potranno farlo in una prospettiva di dialogo a livello metropolitano e con la disponibilità di Città metropolitana a supportarli. Credo che lo spirito sia sempre quello di agevolare i processi e non calarli dall’alto.
Le parole dei sindacati
I Sindacati Confederali Cgil di Milano e Uil Milano, nel commentare il nuovo accordo locale per la città Metropolitana di Milano siglato nella giornata di ieri tra le Associazioni dei Proprietari (Assoedilizia, Aspi, Uppi, Appc, Confappi)e dei Sindacati degli Inquilini (Sunia di Milano, Uniat, Conia) così dichiarano:
Un accordo positivo, firmato in tempi rapidissimi, dopo un percorso serrato e sinergico tra tutte le parti, con l’obiettivo prioritario di mettere in campo una soluzione concreta per contrastare il tema del caro-affitto a Milano e tutelare l’inquilino. L’Accordo può essere mezzo per arginare la speculazione del mercato milanese; può rappresentare un valido sostegno per le tante famiglie che non possono accedere alle case popolari né possono permettersi le case del mercato libero e per i tanti studenti universitari e lavoratori che vengono a Milano. Con l’utilizzo di questo importante strumento, infatti, famiglie, lavoratori, studenti potranno accedere al mercato della locazione milanese, grazie a costi dell’affitto più sostenibili. E potranno così avere la possibilità di restare nella città dove lavorano, studiano, vivono. E grazie alla novità introdotta dei costi massimi forfettari per stanze singole gli affitti per studenti e lavoratori fuori sede non saranno proibitivi.
Ci auguriamo che i contratti agevolati possano essere scelti da un numero sempre maggiore di cittadini e che questo strumento possa avere grande diffusione. Del resto abbiamo fiducia nell’attività dell’Osservatorio permanente tra le parti e gli enti locali, di nuova istituzione, per monitorare l’insorgenza di problemi e valutarne gli esiti.
“L’accordo locale – commenta il segretario generale del Sunia di Milano, Carmelo Benenti– è uno strumento utile per offrire una risposta alloggiativa a chi non riesce a sostenere i canoni del mercato libero milanese ma neppure ad accedere alle case popolari. La tutela dell’inquilino è stata la nostra priorità: grazie all’analisi del territorio e alla contrattazione con le Associazioni della Proprietà, abbiamo trovato un’intesa per contenere il rialzo speculativo dei prezzi del mercato milanese. L’accordo, infatti, prevede che in alcuni quartieri di alcune zone centrali e semicentrali, come anche nelle zone periferiche, la riduzione del canone mediamente arrivi anche al 20% rispetto agli attuali canoni di mercato”.
Per Filippo Pellegrino di U.P.P.I “il nuovo accordo per il canone concordato della Città di Milano è sicuramente un importante passo avanti per l’utilizzo di questo strumento da parte dei piccoli proprietari in quanto avvicina, seppur non come auspicato, i canoni di locazione per questa tipologia di contratti con i prezzi del libero mercato, semplificando, inoltre, l’iter per giungere all’individuazione del corretto canone concordato”.
“Per Confappi – afferma Matteo Rezzonico –, concludere un Accordo locale con le associazioni storiche della Proprietà Edilizia e i sindacati degli inquilini, dando agli associati la possibilità di usufruire delle note agevolazioni fiscali previste dalla Legge 431/1998, è sempre un fatto positivo. Nel merito si tratta di un Accordo concluso in tempi rapidissimi anche a causa dell’emergenza abitativa manifestata dal Comune di Milano che lamentava la carenza di alloggi da affittare a canoni ragionevoli. Particolarmente positiva l’intesa sulla riduzione delle zone, che ora sono solo cinque. Il valore di un immobile a Milano non dipende solo dalla zona in cui si trova ma da altre caratteristiche (la presenza di aree verdi private e pubbliche, dei servizi e altro). Non rimane dunque che attendere il riscontro da parte dei cittadini e più in generale del mercato”.
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