Immigrazione

ONG: da Di Maio a Rondolino, la calunnia e’ un venticello

2 Maggio 2017

“Il barbiere di Siviglia” è tra le opere più famose di Rossini. Narra l’amore tra Rosina e il Conte D’Almaviva, ostacolata da quel vecchio sporcaccione di Don Bartolo, il tutore di Rosina (oggi diremmo “lo sugar-daddy”) che proprio non si vuole rassegnare. A un certo punto della storia, il maestro di musica di Rosina, Don Basilio, avvicina Don Bartolo e gli consiglia di calunniare il Conte, inventandosi si sana pianta delle accuse con il solo obiettivo di macchiarne la reputazione per screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica, Rosina inclusa. Don Bartolo è confuso e allora l’infingardo Don Basilio attacca con la celebre cabaletta “La calunnia è un venticello” dove spiega, con stupefacente chiarezza, il potere della maldicenza che come “un’auretta assai gentile”, si diffonde all’inizio “sottovoce, sibilando” per poi “prendere forza a poco a poco”, e senza che tu te ne accorga gia’ “trabocca e scoppia, si propaga, si raddoppia”.

La lezione è chiara: se si vuole sputtanare qualcuno, basta mettere in giro una voce sconveniente, senza preoccuparsi  che tale voce sia vera, tanto la voce finirà per diffondersi ugualmente e quel qualcuno, chiunque egli sia, verrà inesorabilmente sputtanato.

E’ proprio quello a cui stiamo assistendo in questi giorni: è bastata una frasetta ambigua di quel buontempone del procuratore di Catania, generica e priva di riscontri oggettivi, per innescare una valanga di letame che ha travolto tutto il mondo delle ONG, tutto intero, senza distinzioni di sorta.

Don Basilio si compiacerebbe nel vedere l’incredibile velocità con cui si è dispiegata la valanga di letame, cosa che – una volta di più – mostra le conseguenze terribili di quell’approccio “ideologico” all’immigrazione che caratterizza il nostro tempo. Non è che il contrasto destra-sinista non esista più (basta vedere la suddivisione dei collegi elettorali delle Presidenziali francesi: dove vinceva la destra ha vinto la Le Pen; dove vincevano i socialisti ha vinto Macron): è che ora il conflitto si polarizza quasi esclusivamente sui temi dell’Europa e dell’immigrazione e cosi’ ogni corrente d’aria che si propaga su questo tema scatena una tempesta perfetta.

Oggi a sfruttare il venticello sono Salvini e Di Maio – vero erede, per tracotanza ed approssimazione, di quella inquietante tradizione che nel 1970 portò ai moti di Reggio Calabria; tuttavia ieri, nello scenario politico di fine 2015, a servirsene era Fabrizio Rondolino, che accusava Gino Strada in maniera inaudita, senza lo straccio di una prova a supporto, in pieno stile Don Basilio. A fronte di quelle parole (“Emergency dica da chi è finanziata”, identiche all’odierno CHITIPAGA?!! grillino) non risulta che nessun esponente del PD ne abbia chiesto l’allontanamento​ da tutto quello che riguardava il PD, e anzi Rondolino è ancora saldamente conficcato dentro i gangli del potere e vi resterà fino agli 80 anni inoltrati, come da italica tradizione. Non c’è quindi un vero schieramento a favore “dell’accoglienza” o dei volontari, cosi’ come non c’è  nessuno che pensi davvero di mettere in piedi delle proposte  serie e concrete per “aiutarli a casa loro” – qualunque cosa cio’ voglia dire. C’è solo il consueto wrestling, con i tifosi a scannarsi sui social in pausa pranzo, che ha il solo obiettivo di portare acqua al proprio mulino.

Il problema è che tra quelle acque affogano le persone, ma di questo se ne occupano i calunniati – non certo i calunniatori di ogni credo politico.

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