L’Italia capirà la lezione maltese?
La lezione maltese
Dopo un franco ed aperto negoziato l’11 Giugno 2019 è stato siglato l’accordo tra Ryanair e il governo maltese che ha portato alla creazione di Malta Air. La compagnia irlandese porterà in dote una base con 6 aerei e 3 milioni di pax. L’obiettivo è di arrivare sul breve a basare 10 aerei e quindi raggiungere perlomeno i 5 milioni di pax trasportati da e per Malta. Il primo ministro maltese Muscat ha inoltre assicurato che Malta Air sarà complementare ad Air Malta. Il probabile obiettivo di medio periodo del governo maltese sarà quello di focalizzare Air Malta sul lungo raggio, e Malta Air sulle rotte continentali, per cercare di creare un hub aeroportuale Mediterraneo.
Immatricolazioni e contratti
Mentre in Italia si perde tempo dietro una revisione del piano aeroporti, senza che il governo abbia prima elaborato una qualsiasi direzione strategica, a Malta Ryanair ha iniziato ad immatricolare aerei. A Settembre 2019 ne hanno già registrati 12. In questa prima fase gli Irlandesi puntano ad immatricolarne 60, per usarli oltre che a Malta anche nelle basi italiane, francesi e tedesche.
Questo perché Ryanair battagliava da quasi ormai 10 anni con il governo irlandese, che a quanto pare non gli permetteva di contrattualizzare gli equipaggi degli aerei registrati in Irlanda fuori dall’Irlanda. Il governo irlandese sembra fosse contrario perché voleva evitare di perdere una sessantina di milioni di Euro di entrate erariali. Grazie all’accordo con Malta, Ryanair ha finalmente ottenuto di poter far pagare agli equipaggi negli aerei registrati a Malta le imposte dei paesi in cui sono basati (e.g. Italia, Francia, Germania, ..).
L’allergia ai negoziati
Dal punto di vista di Ryanair, l’accordo siglato con il governo maltese apre una serie di opportunità. Ryanair infatti tenta da una ventina d’anni di creare una base nel Mediterraneo che gli permetta di espandersi verso l’Africa del Nord ed il Medio Oriente. Per far materializzare questa espansione, Ryanair ha a lungo cercato collaborazioni in Italia. Ma i governi italiani hanno sempre opposto un muro di gomma.
I nostri augusti rappresentanti pare infatti abbiano l’allergia ai negoziati. Non vogliono proprio sedersi a mercanteggiare con Ryanair, sia mai sporcarsi le mani, sono mica mercanti. Mizzi invece negozia. E porta a casa risultati. Appena diventato ministro, il primo dossier su cui ha messo mano é stata Air Malta, che stava fallendo. L’ha salvata negoziando un accordo di joint venture con Ryanair.
Dopo aver portato a casa un altro accordo con EasyJet per incrementare i voli anche di questa, Konrad Mizzi si é rimesso a negoziare con Ryanair. Non solo l’ha convinta a raddoppiare la base, ad aprire una filiale maltese ed a registrarvi 60 aerei, ma perfino a farli mantenere dalle officine maltesi.
Il segreto di Pulcinella
In Italia, nel frattempo, a quanto pare da ben due anni, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti era all’epoca Del Rio, a Palermo attendono la modifica del bilaterale con la Turchia per permettere l’apertura di un volo Turkish Airlines da Palermo ad Istanbul. La modifica non é arrivata durante il governo Gentiloni Silveri e non é arrivata sotto il primo governo Conte, ministro Toninelli. La Turchia pare abbia addirittura offerto di togliere ben due destinazioni italiane, ad oggi inutilizzate, dal bilaterale in essere, in cambio dell’aggiunta di Palermo. Ma niente, il bilaterale fino ad oggi é rimasto com’è.
Il perché é il segreto di Pulcinella. Chi perderebbe dal collegamento tra Palermo e Istanbul? Ovviamente, Alitalia e Fiumicino. E quindi la modifica del bilaterale si rimanda alle calende greche.
Procrastinare senza risolvere
Nella vita, spesso procrastinare si può rivelare la scelta ottimale. Ma non é con questi tatticismi che i governi italiani salveranno Alitalia. Prima o poi tutti i nodi vengono al pettine. C’é bisogno di prendere decisioni strategiche. È un decennio che Michael O’Leary pare sempre sul punto di offrire al governo italiano una via d’uscita per Alitalia: una joint venture dove Ryanair si occupi delle rotte continentali e nazionali, ed Alitalia del lungo raggio. Ed anche in questo caso, i governi italiani hanno sempre fatto orecchie da (sprovveduto) mercante. Anche se sarebbe stato probabilmente un affare d’oro per il paese.
Stanchi di aspettare i comodi dei politici italiani, Ryanair la joint venture l’ha invece fatta con i Maltesi. La strategia sul lungo periodo é quasi certamente la stessa che veniva proposta agli italiani: Ryanair si occuperà dei collegamenti continentali, e farà da feed per Air Malta, che invece svilupperà l’hub al centro del Mediterraneo per portare i passeggeri in tutto il mondo. L’allineamento tra gli obiettivi e gli interessi di Ryanair e del governo maltese é praticamente perfetto.
Il problema, per i successori di Del Rio e Toninelli, in primis Paola De Micheli, é che Malta é dentro la UE, che Ryanair collega già oggi 13 aeroporti italiani con Malta, numero destinato ad aumentare, e che questa volta non ci sarà nessun bilaterale a proteggere Alitalia. Anzi, potremmo scommettere che il governo maltese non aspetta altro che l’occasione per iniziare a negoziare con, e per, Ryanair sull’apertura e l’estensione di bilaterali con i vari paesi del Nordafrica e del Medio Oriente.
E noi, quando vedremo il governo italiano iniziare a negoziare con Ryanair e le altre principali compagnie europee per promuovere l’intensificazione della connettività aerea negli aeroporti italiani?
Quando vedremo i ministri italiani scendere dalla loro torre d’avorio, tirarsi su le maniche, ed iniziare a mercanteggiare e negoziare, come fanno tutti i loro analoghi in giro per il mondo?
Crediti
L’immagine di Paola De Micheli nella copertina dell’articolo è messa a disposizione da veDro – l’Italia al futuro con licenza CC BY-SA 2.0.
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