A Roma la Raggi può perdere? Assolutamente sì, ma solo se…
I grillini oggi festeggiano loro candidata che nella tarda serata di ieri si è presentata in conferenza stampa enfatizzando (con l’ormai celebre recitazione da attrice […]
“Quand’è che una proiezione può essere considerata attendibile?”, si chiede dopo la chiusura dei seggi il responsabile della comunicazione Rocco Casalino, mentre i giornalisti lo pressano affinchè qualcuno del Movimento 5 Stelle si esponga per un commento a caldo. “I risultati sono talmente eccezionali che abbiamo paura che succeda qualcosa”. E’ l’una meno venti e Virginia Raggi parlerà solo un’ora e mezza dopo, per analizzare i risultati parziali che la vedono trionfare sui suoi avversari, Roberto Giachetti, candidato Pd, e Giorgia Meloni.
Un semplice “ciao” e poi il ringraziamento a chi ha aspettato fino alle due di notte “il primo sindaco donna di Roma”, come lei già si definisce, mentre dall’alto, a circa 15 metri di distanza, il vice presidente della Camera, Luigi di Maio, la ascolta senza perdere la sua proverbiale compostezza istituzionale. “Beppe Grillo? Non l’ho sentito – afferma la Raggi rispondendo ad un giornalista – avevo il telefono scarico”.
“Era come in fase onirica”, dice scherzando chi l’ha vista da vicino, prima di incontrare la stampa. Emozionata all’inverosimile, il candidato sindaco del 5 Stelle a stento trattiene le lacrime mentre parla. Lo spoglio è ancora all’inizio, per questo, poche parole, ma soprattutto un messaggio chiaro alla città: “Il vento sta cambiando, ci siamo. Sono pronta a governare questa città. Stiamo assistendo un momento storico: sia perché potrei diventare il primo sindaco donna di Roma, sia perché i romani stanno prestando fiducia ad un movimento politico che sta presentando un progetto di governo serio e trasparente. E’ vero è solo il primo tempo, ora serve il rush finale. Ma senza apparentamenti siamo la prima forza a Roma. E’ già un risultato storico”.
L’aria, al quartier generale di via Tirone, a pochi passi dal Gazometro, è quella di festa, con Paola Taverna, euforica più di tutti, come la descrivono i suoi, mentre i vertici del Movimento 5 Stelle analizzano i primi risultati che escono dalle agenzie. La Raggi, arrivata prima delle 23, aveva preferito non rilasciare dichiarazioni, così come lo stesso Luigi Di Maio, nonostante i primi incoraggianti numeri. “Non commento l’aria fritta”. Per ore, in attesa di dati ufficiali, si ipotizzano scenari possibili. “Da una parte sarebbe andare meglio al ballottaggio con Giachetti – riflette una persona vicina al Movimento – perchè la Meloni è più tosta. Dall’altra, però, Giachetti terzo sarebbe un problema nazionale per Renzi”.
Nel frattempo, la grande quantità di giornalisti accreditati, oltre 160, aveva costretto i responsabili comunicazione del M5S ad allestire la sala stampa all’esterno del palazzo, quasi in mezzo alla strada, scatenando il malumore fra i cronisti. Il disagio è notevole, anche per gli organizzatori, ma è proprio dietro uno degli striscioni, attaccati con lo scotch marrone su un cancello di ferro, che forse si cela il segnale del cambiamento. La bandiera con il logo del 5 Stelle oscura un passo carrabile. Per i ragazzi di Beppe Grillo, il Campidoglio, ora, non è più inaccessibile.
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